Bonus bicicletta, modalità, erogazione e beneficiari. Tutto quello che c’è da sapere

Bonus bicicletta, modalità, erogazione e beneficiari. Tutto quello che c’è da sapere

Il bonus bicicletta, o monopattino che dir si voglia, è uno dei provvedimenti più discussi del Decreto Rilancio predisposto dal Governo nazionale per sostenere professionisti, imprese e cittadini nella ripresa dopo il lockdown. Per tale provvedimento sono stati stanziati ben 120 milioni di euro, nella speranza di poter aiutare lavoratori e imprenditori del settore a ripartire e, perché no, dare anche una mano all’ambiente.

Il bonus bicicletta è un’agevolazione che prevede un incentivo, ovvero, un contributo economico per chi acquista una bicicletta o monopattino elettrico. Inizialmente prevedeva un contributo che sarebbe dovuto arrivare alla soglia di 200 euro, poi aumentati agli attuali 500. L’obiettivo del governo, oltre alla ripartenza dei lavoratori del settore, è quello di favorire la mobilità ecosostenibile e alleggerire la pressione nella circolazione sui mezzi pubblici.

Gli incentivi possono essere richiesti solo per gli acquisti di biciclette e monopattini effettuati a partire dal 4 maggio. Per l’effettiva erogazione del contributo si dovrà aspettare il lancio dell’applicazione, obbligatoria per chi vorrà (e potrà) usufruirne, così come sarà obbligatoria la presentazione della fattura e non solo dello scontrino, con un limite fino al 15 giugno per procurarsela. L’erogazione del bonus prevede due fasi, così come specificato nelle risposte alle faq (domande) pubblicate sul sito del Ministero dell’Ambiente.

La prima copre il periodo che va dal 4 maggio a quando sarà resa operativa l’app e prevede il rimborso diretto al beneficiario/cliente. La seconda fase invece partirà dal primo giorno di operatività della piattaforma fino al 31 dicembre 2020; in questo periodo di tempo, il bonus verrà riconosciuto direttamente al cliente dal fornitore attraverso un buono spesa digitale che il cliente potrà generare sull’applicazione stessa. Il buono verrà poi rimborsato al fornitore dal Ministero dell’Ambiente.

Nelle domande fatte al Ministero vengono specificati i beneficiari del provvedimento. Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50mila abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50mila abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti e nei Comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50mila abitanti). Il beneficio sarà pari al 60% del prezzo di acquisto, con un massimo di 500 euro.

Per accedere all’applicazione che il Governo sta preparando serviranno le credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Ma non occorre aspettare l’avvio della stessa per comprare una nuova bicicletta. Il buono, inoltre, potrà essere richiesto una sola volta per l’acquisto di un solo mezzo tra: bici (anche a pedalata assistita), monopattini elettrici, hoverboard, segway, monowheel, handbike e servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante auto. Non sono previsti contributi per quanto riguarda l’acquisto di accessori (caschi, batterie, catene, lucchetti). Chi ottiene il buono, inoltre, dovrà spenderlo entro 30 giorni; pena, l’annullamento. In tal caso occorrerà chiedere un ulteriore buono.

Il Dm prevede inoltre un “click day” ancora da stabilire, dato che la priorità nell’assegnazione dei fondi verrà assegnata tramite l’ordine di arrivo delle domande sull’app. Non solo, c’è il rischio anche di un esaurimento dei fondi, perché dal 4 maggio è stato registrato un boom di vendite nel settore. Per questo, dal momento in cui l’app sarà online la gente dovrà effettuare le procedure di registrazione e presentazione della domanda il prima possibile. Chi arriverà “in ritardo” alla conclusione di tutte le procedure previste sarà escluso dal bonus.

Presumibilmente arriveranno tante altre novità nei prossimi giorni riguardo al bonus bicicletta. Un provvedimento che sicuramente ha fatto e continuerà a fare del bene ai professionisti e imprenditori del settore, visto il boom di vendite, e che, forse, potrebbe aiutare a sostenere l’ambiente. Per quest’ultima utilità la palla passa direttamente ai cittadini. Il bonus verrà visto come una scusa per comprare una bici e metterla in garage ad arrugginire dopo aver usufruito del contributo, o con la scusa dell’incentivo gli italiani saranno più propensi a sviluppare un vero e proprio movimento collettivo di mobilità ecosostenibile? Solo il tempo dirà la verità.

Immagine di repertorio