È ufficiale: l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia per la diffusione, a macchia d’olio, del Coronavirus nel mondo.
L’obiettivo fino a oggi era quello di contenere l’epidemia e cercare di limitare i contagi. Allo stato attuale, invece, non è possibile più procedere in tal senso e si deve solo pensare a non gravare i sistemi sanitari.
La decisione è stata presa dopo un attento consulto che va avanti da tempo perché il virus è mortale – seppur i più colpiti siano prevalentemente gli anziani e coloro che hanno già pregresse patologie – e ha un’alta velocità di diffusione, non a livello territoriale ma globale.
In Italia, avendo adottato le misure restrittive “massime“, delimitando tutta la Penisola come “zona protetta“, cambierebbe poco, dato che siamo già nella fase di minimizzazione dell’impatto del Covid-19. C’è da dire, però, che l’Oms potrebbe richiedere ai singoli Paesi degli interventi ancora più drastici, se lo ritenesse opportuno, ai quali non ci si può sottrarre.
Immagine di repertorio
