CATANIA – Dalla toelettatura di lusso al fisioterapista per cani, passando per i pet-sitter professionisti: anche in Sicilia la Pet Economy cambia volto e traina un settore in rapida trasformazione. Secondo i dati 2024 di Unioncamere e InfoCamere, l’isola conta oggi 2.191 imprese attive nel comparto, confermandosi tra le prime regioni italiane per numero di attività legate agli animali domestici. Nonostante la generale contrazione di alcune categorie, come gli allevamenti tradizionali e il commercio di animali, la Sicilia ha registrato una crescita complessiva dell’8,5% in dieci anni, con un vero e proprio boom nei servizi di cura: +82,9% rispetto al 2014 dei servizi di cura per pet.
Una crescita che riflette un cambiamento culturale: sempre più siciliani considerano cani e gatti come membri della famiglia e sono disposti a investire nel loro benessere. Lo confermano i numeri: sono 320 le attività dedicate al wellness degli animali – centri di toelettatura, addestramento, pensioni e altri servizi specializzati – a fronte delle 175 presenti nel 2014.
Pet economy in Sicilia: exploit dei negozi al dettaglio
A trainare il comparto in Sicilia è soprattutto il commercio al dettaglio di piccoli animali e accessori, con 1.083 negozi di animali e 569 punti vendita di prodotti specifici per pet. L’Isola si piazza al secondo posto in Italia per numero di negozi, superata solo dalla Campania. Cresce anche la produzione di alimenti per animali, con un +133% nel decennio: si passa da 3 a 7 aziende specializzate, spesso con un’offerta personalizzata e di alta qualità.
Restano invece in calo settori più tradizionali: gli allevamenti di conigli sono scesi del 30% e l’ingrosso di mangimi ha perso oltre un quinto delle imprese. La nuova frontiera si gioca sul fronte del servizio, dove anche i veterinari (+173,5%) stanno conoscendo una crescita importante.
Numeri alla mano, la Sicilia non solo tiene il passo ma si propone come ‘laboratorio’ per una Pet Economy sempre più orientata a qualità, personalizzazione e benessere animale. Un’opportunità anche per l’occupazione giovanile e per le imprese femminili, sempre più presenti nel settore.
Il futuro? È fatto di professionisti del pet care, tecnologie smart e una rete di servizi che ruota attorno a un’idea precisa: gli animali non si accudiscono soltanto, ma sono valorizzati come compagni di vita.