Una tradizione pagana riletta in chiave cristiana: la STORIA dell’albero di Natale

Una tradizione pagana riletta in chiave cristiana: la STORIA dell’albero di Natale

È un elemento immancabile durante le feste e una delle tradizioni preferite da bambini e adulti in tutto il mondo cristiano: si tratta dell’albero di Natale, che ogni anno costituisce la decorazione principale di abitazioni, negozi e luoghi pubblici nel mese di dicembre.

Quello che molti ignorano è che l’usanza non appartiene specificamente alla cultura cristiana, ma potrebbe essere derivata da civiltà pagane.

I sempreverdi, nella cultura pagana romana, ma anche in quella germanica, erano considerati infatti un simbolo di vita e prosperità. I Romani, secondo gli storici e gli studiosi, erano soliti scambiarsi un rametto di questo tipo di alberi come augurio all’inizio di ogni nuovo anno. Più tardi, i Druidi, sacerdoti celti, li resero perfino oggetti di culto.

Successivamente, i cristiani ripresero l’idea pagana e la reinterpretarono in chiave cristiana: l’albero della vita iniziò quindi a essere percepito come simbolo di Cristo o dell’albero del Bene e del Male presente nell’Eden, di cui si parla nella Bibbia.

Inoltre, esso rappresenta una contrapposizione fondamentale nel contesto biblico: quello tra la caduta dell’umanità nel peccato, tradizionalmente rappresentato dal serpente ma anche dall’albero del frutto proibito, e il perdono, la redenzione rappresentata dal Messia promesso come offerta di riconciliazione tra l’uomo e Dio dopo il peccato originale.

Tradizionalmente, l’albero di Natale è un abete. Anche questo ha un suo significato specifico: la forma triangolare di questo sempreverde, infatti, può essere considerata rappresentativa della Trinità, dogma fondamentale della religione cristiana.

Diverse città si proclamano sede del primo albero di Natale della storia: in genere, si dice che venne introdotto agli inizi del Quattrocento a Tallinn, in Estonia. Si trattava di un abete intorno al quale uomini e donne facevano una danza propiziatoria per trovare l’anima gemella.

Più tardi, il simbolo venne ripreso in altri Paesi del Nord Europa. In particolare, in una cronaca di Brema (Germania) del 1570 si narra di un albero decorato con mele, datteri e fiori di carta, mentre nella città di Riga (Lettonia) cittadini e turisti possono ammirare una targa, tradotta in ben otto lingue, che afferma che il “primo albero di Capodanno” sarebbe stato addobbato proprio lì nel 1510.

Un’antica fonte, proveniente da Strasbugo (Alsazia, Francia), avrebbe rivelato anche che la tradizione di portare degli abeti in casa e decorarli durante il periodo natalizio era già abbastanza diffusa in Europa già nel Seicento.

Nel mondo cattolico la consuetudine di adornare gli abeti in occasione delle festività natalizie si diffuse molto più tardi che nel mondo protestante.

In particolare, in Italia il primo albero di Natale venne fatto addobbare dalla regina Margherita a fine Ottocento al Quirinale.

Da quel momento, la tradizione si diffuse in tutto il Paese e nel primo Dopoguerra l’abete natalizio era già diventata un’usanza di cui nessuno riusciva più a fare a meno.

Il successo dell’albero di Natale è, ancora oggi, uno di quei simboli delle Feste che non conosce crisi e che rallegra le città cristiane di tutto il mondo.

Immagine di repertorio