Siciliano: dialetto o lingua?

Siciliano: dialetto o lingua?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Ebbene questo è un argomento per il quale le discussioni rimangono sempre accese. Bisogna chiarire quindi cos’è un dialetto e cos’è una lingua per poi riuscire a collocare il siciliano tra le due categorie; a fare questa distinzione ci ha pensato primo fra tanti l’UNESCO che definisce il siciliano come una vera e propria lingua madre però in pericolo d’estinzione. Allora il problema qual è?

Se andassimo alla base della questione, tutto nacque quando il sardo fu introdotto come una e vera propria lingua da tutelare mentre il siciliano venne definito un semplice e rozzo dialetto regionale; oggi possiamo benissimo affermare che non è così poiché sappiamo che con “Siciliano” intendiamo “la lingua di Sicilia” che comprende più dialetti locali del territorio siciliano e del territorio centro-meridionale della Calabria. In conclusione quando parliamo di lingua siciliana facciamo riferimento a un’estensione maggiore a quella tradizionalmente a loro attribuita.

Ma perché ne stiamo trattando proprio adesso? Poiché non molto tempo fa il governo ha preso decisioni che ci riguardano da vicino, non solo ha stabilito che il 15 maggio non sarà più giorno di vacanza a scuola mentre sarà giornata dedicata alla storia dell’Autonomia e alla riflessione, ma già è da tempo che si parla dell’introduzione dello studio della storia di Sicilia e del suo “dialetto” nei programmi scolastici e i commenti o le opinioni a tal proposito sono molto varie: c’è chi afferma che è un’ottima idea in quanto il Siciliano è a rischio e dev’essere nostro interesse non permetterlo, in quanto estremamente di rilievo per la nostra cultura e chi invece si oppone a questa decisione affermando che deve rimanere esclusivamente una tradizione a se stante dalla scuola. Chissà, forse potrebbe essere l’occasione per noi di dimostrarci preparati e orgogliosi della nostra storia e soprattutto per evitare che la Sicilia perdi la sua identità, vi invito a riflettere. Voi cosa ne pensate?

Se fosse davvero introdotto questo nuovo studio nei programmi scolastici sareste pro o contro? Fatecelo sapere tramite il nostro sondaggio perché, come emerso il 15 maggio scorso in occasione del 72esimo anniversario dell’Autonomia, noi siciliani siamo i primi che dobbiamo dimostrarci coinvolti nelle questioni che ci riguardano in prima persona così da dimostrare che la Sicilia, nonostante lo statuto speciale, ha una sua identità e una sua storia importante e che questo non va di certo dimenticato.

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Beatrice Boninelli, Classe III Sez. C.s.a. – Liceo Scientifico “E. Fermi” di Paternò