Non sempre la tradizione popolare è portatrice di saggezza. Spesso, ciò che riteniamo intoccabile e consolidato è soltanto il frutto di errori e falsi storici che hanno prodotto una lenta evoluzione che continua a influenzare ricorrenze e usanze attuali.
Una di queste consuetudini, frutto di imprecisioni secolari, è certamente quella legata al festeggiamento del Natale, che si celebra convenzionalmente ogni anno il 25 dicembre. Secondo il Cristianesimo, infatti, questo giorno segnato in rosso sul calendario corrisponderebbe alla data di nascita di Gesù di Nazaret, riconosciuto dai cristiani come il “figlio di Dio” e, secondo la concezione islamica, come profeta al pari di Maometto.
Tuttavia, indagando sulle origini di questa ricorrenza, non esistono conferme sulla venuta al mondo di Cristo nel giorno del 25 dicembre. In nessun passo dei testi sacri viene riportato il giorno esatto. Il primo a immaginare il 25 dicembre come data dell’arrivo di Cristo sulla Terra sarebbe stato, nel 204, il controverso teologo e scrittore romano Ippolito.
Questa ipotesi venne successivamente fissata nel calendario gregoriano soltanto a partire dal 336. Inoltre, anche la stessa datazione del calendario che conta gli anni a partire dalla nascita di Cristo sarebbe un errore. Gesù sarebbe nato, infatti, tra il 7 e il 4 a.C. e la paternità di questo scivolone sarebbe da attribuire a un clamoroso abbaglio compiuto dal monaco Dionigi il Piccolo, vissuto diversi secoli dopo.
In questa discussione va ricordato inoltre il culto romano del “Dies Natalis Solis Invicti” che celebrava la nascita del dio Sole, raffigurato come vincitore sulle tenebre in virtù dell’allungamento delle ore diurne rispetto a quelle notturne dovuto al solstizio. Il 25 dicembre del 274 l’imperatore Aureliano avrebbe anche consacrato un nuovo tempio alla divinità nascente proprio nello stesso giorno attribuito a Gesù, con il quale condividerebbe anche numerose similitudini.
La Chiesa e le tradizioni occidentali, dunque, sembrano aver sostituito questa antica ricorrenza con quella del Natale dei giorni nostri, sovrapponendo la figura di Cristo a quella del dio Sole. Il giorno del 25 dicembre, in origine, non avrebbe avuto nulla a che fare con la Natività cristiana e la ricorrenza moderna altro non sarebbe che una rivisitazione di un antico rituale pagano.