Lo Sbarco in Sicilia: l’inizio della Liberazione

Lo Sbarco in Sicilia: l’inizio della Liberazione

Milano, 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), si trovava ora nel ruolo di poter riscattare la libertà nazionale dalle truppe nazi-fasciste. Fu Sandro Pertini a incitare l’ultimo sforzo dei Partigiani, con uno dei discorsi più belli della storia d’Italia: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.

Ma il 25 aprile, giorno della liberazione d’Italia, non è di certo l’inizio e la fine della storia della Resistenza. Essa ha origine in un preciso giorno, quando la svolta fu data da una forza esterna, ovvero gli Alleati, che sbarcarono in Sicilia, iniziando un lungo processo di liberazione d’Italia.

Alla fine del 1941, quasi tutti i fronti erano stabili: grazie alla forza militare della Germania Nazista, la Wehrmacht portava i paesi dell’Asse in vantaggio sugli Alleati; a subire maggior pressione da Hitler era l’Unione Sovietica di Stalin. Dall’estate del 1942 fino al termine dell’inverno del 1943, URSS e Germania Nazista si scontrarono in una delle più grandi battaglie moderne di sempre: la Battaglia di Stalingrado (odierna Volgograd, situata vicino al fiume Volga). Qui l’Armata Rossa tenne testa alla Wehrmacht, potendo guadagnare del tempo per permettere ai neo entrati USA e alle forze britanniche di poter organizzare un piano d’attacco.

Piano d’attacco, richiesto da Stalin per occupare in altri fronti le potenze dell’Asse, che fu organizzato dalle forze anglo-americane durante la Conferenza di Casablanca, tra il presidente degli Stati Uniti d’America Franklin Delano Roosevelt e il primo ministro inglese Winston Churchill, per la apertura di nuovi fronti: esattamente, uno nel Pacifico e uno nel Mediterraneo, con l’organizzazione della Campagna d’Italia.

L'Operazione Husky.

L’Operazione Husky.

Gli Alleati sapevano dove colpire. La Campagna d’Italia iniziò con un evento significativo, l’Operazione Husky del 9-10 luglio 1943, ovvero, lo Sbarco in Sicilia. Uno degli eventi più importanti della Seconda Guerra Mondiale

Proprio la notte tra il 9 e il 10 luglio del ’43, 160 mila soldati – appoggiati da migliaia di unità aeree, centinaia di unità navali e ancora migliaia di unità di trasporto – sbarcarono in Sicilia, di preciso nella costa che va da Siracusa a Licata, iniziando così la Campagna d’Italia. Il 12 luglio, il generale Montgomery, a capo delle truppe anglo-americane, prese Augusta e Siracusa, che rappresentavano un grande vantaggio portuale. Nelle mire del generale Montgomery, vi era ora anche Catania. Proprio mentre le forze tedesche cedevano a poco a poco terreno a Catania, il 22 luglio del ’43, Palermo fu liberata dalla 7ª Armata di Patton. Ma la Sicilia era ancora uno scenario di guerra: il generale Montgomery riuscì ad entrare e a prendere Catania solo il 5 agosto 1943.

Truppe Anglo-americane, che entrano a Catania.

Truppe Anglo-americane, che entrano a Catania

La presa di Catania e di Palermo, la battaglia di Troina, la caduta di Augusta e la conquista di Siracusa, fecero sì che le forze anglo-americane si portassero in vantaggio sulle truppe nazi-fasciste, che preparavano la ritirata verso lo stresso di Messina. Una ritirata che poteva essere fermata, ma che non fu fermata. Le truppe tedesche riuscirono, il 17 agosto del ’43, a fuggire dall’isola e a rientrare nell’Italia peninsulare.

Il 17 agosto 1943, si può dire conclusa l’operazione Husky e la liberazione della Sicilia, mentre già le truppe Alleate preparavano l’offensiva dentro la penisola. Offensiva che porterà alla collaborazione con i partigiani (ex militari, politici, cittadini) della Resistenza Italiana, contro il nuovo stato (fantoccio della Germania) di Mussolini, la Repubblica di Salò, alleata con i nazisti. Il primo punto della liberazione è stato preso, ora toccava riprendersi Roma, Firenze, Torino, Bologna, Genova e tutte le altre città, e soprattutto Milano, e porre fine alla guerra e al dominio fascista e scacciare l’invasore tedesco.