Ricerca e felicità… sono forse la stessa cosa?

Ricerca e felicità… sono forse la stessa cosa?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Il bisogno di legarsi a qualcuno… come giustifichiamo questa prorompente necessità dell’uomo? Ebbene si, moltissimi filosofi si saranno prodigati cercando di risolvere questo mistero con spiegazioni più o meno fantasiose; e molti scienziati avranno anche formulato svariate ipotesi a riguardo.Ma questo è un interrogativo che non potrà mai trovare una risposta pienamente esaustiva. Da una parte si sostiene che il sentire questo bisogno sia dettato da fattori psicologici, dall’altra se ne indica come causa la nostra cara Madre Natura.

Col tempo entrambe le parti sono state accettate come vere… ma se ognuno di noi si fermasse a chiedersi perché tutti noi sentiamo come una delle nostre prime necessità quella di dover colmare questo vuoto interiore con quel tormentoso e devastante sentimento che è l’amore, cosa diremmo?

Probabilmente nessuno di noi avrà una risposta che appaghi pienamente le aspettative di tutti. Ma è proprio questo il punto: il non trovare una soluzione ci frustra e ci costringe a una continua ricerca. Insomma, questo vuoto ci frustra e la ricerca della sua causa ci frustra forse ancora più, poveri noi! Meglio nascere comuni animali e procedere inconsapevolmente verso la morte, vi direte, senza darsi pensiero di questi dilemmi senza rimedio. Eppure la ricerca appassiona, chi più chi meno, tutti noi uomini.

Questo vizio della razza umana che è la curiosità, non ce la facciamo proprio a perderlo. Ed è nella ricerca che ritroviamo la parte migliore dell’uomo: la sua intramontabile speranza e il suo non darsi mai per vinto. E se la ricerca coincide con la parte migliore dell’uomo, in essa risiederà anche la felicità di quest’essere, no? Ed è forse la ricerca una delle principali cause del nostro bisogno di legarci a qualcuno: la ricerca della causa potrebbe esserne essa stessa una causa. E poi c’è la ricerca di qualcuno che colmi il nostro vuoto,  insomma la ricerca è ovunque! E quindi anche la felicità lo è, basterebbe solo rendersene conto. Se poi riflettiamo un attimo, ci accorgeremo che è la continua ricerca che colloca l’uomo su una strada senza fine. Possiamo infatti chiaramente rappresentarci tutti come esseri mai arrivati, sempre in viaggio e costantemente alla ricerca di qualcuno o qualcosa.

Questo ci ricorda quel mostro incomprensibile che è l’uomo dipinto da Pascal ai primi del Seicento: un uomo “misero” perché mancante di qualcosa e quindi imperfetto, ma allo stesso tempo “grande” perché cosciente della sua parzialità e continuo ricercatore della perfezione. Vedete? La ricerca fa parte dell’uomo, gli scorre nelle vene. E la curiosità, la curiosità è la sua arma migliore e ci divora fino alle ossa, ci ha spinti fin dove siamo arrivati e ci spingerà ancora oltre, verso nuove scoperte che siano scientifiche, letterarie o filosofiche… poco importa! Mettiamoci in marcia lungo il nostro percorso e mi raccomando: occhi aperti, è durante la strada che si ammirano i paesaggi più belli.

Giulia Di Stefano, Classe IV Sez. B – Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di San Giovanni La Punta (CT)