Noi italiani, soprattutto siciliani, siamo abituati a trascorrere la Pasqua in famiglia, tra tavole imbandite, uova di cioccolato e l’affetto dei nostri cari. Tutto molto tradizionalista, ma che rivela il vero significato di essere parte di una famiglia, che sfrutta l’occasione della festività per riunirsi e passare momenti magici.
Al di là di questa visione quasi idilliaca, in altre parti del mondo, ci sono Paesi che danno il meglio a livello di “creatività” e la Pasqua diventa una ricorrenza da celebrare assolutamente ma… fuori dagli schemi. In Romania, per esempio, inscenano una vera e propria “battaglia delle uova“, una sfida tra familiari e amici le cui regole semplici sono quelle di colpire due uova sode una contro l’altra. Vince chi riesce a mantenere “intatto” l’uovo e chi perde, poi, deve mangiare tutte quelle rotte! In più, proprio la mattina di Pasqua, per tradizione, i rumeni si lavano la faccia con la stessa acqua utilizzata per immergere un uovo dipinto di rosso e una moneta d’argento. Simbolicamente parlando, il primo rappresenta la salute e il secondo la purezza. Una sorta di buon auspicio, decisamente singolare.
Su una scia simile, un altro “gioco” frutto della tradizione pasquale friulana, è il “Truc“. In provincia di Udine, infatti, si fanno scivolare lungo un catino di sabbia delle uova sode. Vince una moneta o una caramella, al solito, chi colpisce l’avversario. Anche in Umbria avviene il campionato delle uova e avrà la meglio sempre il possessore del “guscio più duro“.
Davvero particolare, invece, la festa praticata proprio la domenica di Pasqua nelle Bermuda: qui, tantissimi aquiloni volteggiano nel cielo, quasi come una sfilata, e i più belli vengono premiati. Una particolarità è che, a fine “gara“, vengono tutti distrutti. Non è possibile, infatti, vederli “sfrecciare” nel blu l’anno dopo. Una tradizione, dunque, che però va rinnovata, per avere sempre quel quid in più di novità. In Grecia, nel Peloponneso, invece, si alzano in volo centinaia di lanterne fatte a mano per affidare al cielo speranze, sogni, desideri.
Ancora, in Svezia e in Finlandia associano la Pasqua a quella che, in genere, è la tradizione di Halloween. I bambini, infatti, si travestono da streghe e maghi (påskkärringar) indossando abiti anche malconci e dipingendosi il viso. Poi, girando casa per casa, compiono una sorta di “purificazione” delle varie abitazioni, lasciando ramoscelli di salice decorati a mano e piume decorate. I proprietari, in segno di gratitudine, li premiano con dei dolcetti! Rimanendo nella Scandinavia, in Norvegia, tradizione vuole che le vacanze pasquali vengano trascorse all’insegna della lettura di testi thriller e della visione di film gialli e avvolti di mistero.
Per i nostalgici del Natale, invece, il posto ideale è la Germania, in cui si addobba un albero apposito anche a Pasqua con l’unica differenza che verranno appese tante uova dipinte, piume e altre decorazioni tipicamente pasquali. In Francia, soprattutto ad Haux, si deve mangiare, il giorno di Pasqua, un’enorme frittata insieme, ma badate bene: una sola per tutti coloro che si presentano in piazza. Come è possibile? Semplice, si usano più di 4.500 uova! Questa usanza nasce da una leggenda che vede al centro Napoleone e il suo esercito che, proprio per Pasqua, si fermarono a Haux per rifocillarsi con un’omelette che, da quel momento, divenne il simbolo principale della ricorrenza.
Associato al periodo pasquale, vi è anche il concetto di purificazione. Lo sanno bene gli abitanti della Polonia dove, il giorno di Pasquetta, celebrano il Lany Poniedzialez (lunedì bagnato). Ci si lancia, infatti, secchi, gavettoni pieni d’acqua… quel che conta è che tutti siano bagnati. Anche in Ungheria i ragazzi, sempre il lunedì dell’Angelo, versano sulle ragazze acqua profumata o essenze, in segno di buono auspicio per il futuro ma, il giovedì dopo, sono le ragazze che fanno lo stesso verso coloro che, per primi, hanno iniziato questo “lancio“.
A Corfù, invece, piovono cocci e recipienti di terracotta, simbolo di rinascita anche della natura e augurio per i nuovi raccolti. Basta solo fare attenzione a non stare sotto i balconi quel giorno. In altre parti della Grecia, invece, allo scoccare di mezzanotte, dalle finestre, si lanciano vasi colmi d’acqua, sempre in ottica di purificazione.
Insomma, “Paese che vai, tradizioni che trovi“, ma tali festeggiamenti sono affascinanti ed è interessante conoscerli proprio perché sono così particolari (nonostante alcuni siano davvero insoliti!). Quando si viaggia, è bene, infatti, sapere quali sono le usanze del posto, dato che la prima regola – in qualunque momento dell’anno – è, da sempre, il rispetto tra culture diverse che si può realizzare solo se si ha cognizione piena delle tradizioni di un luogo.
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