La Sicilia: una delle regioni più ricche

La Sicilia: una delle regioni più ricche

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

La storia della Sicilia è un intersecarsi di popoli, provenienti da tutta Europa e non solo, che hanno lasciato inesorabilmente una parte delle loro abitudini, dei loro costumi. Noi siamo figli di questa unione e non possiamo dimenticarcene o ignorarne l’esistenza.

Le nostre campagne sono un esempio dell’eredità lasciataci: la tecnica del terrazzamento dei campi, che tuttora viene utilizzata, l’abbiamo ereditata dagli arabi (827- 1091 in Sicilia). A questa dominazione dobbiamo anche l’archetipo del prodotto siculo più conosciuto: la granita. Essa è nata dallo sherbet, bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta o acqua di rose: veniva preparata con il ghiaccio, raccolto nelle nivieri su diversi monti (Iblei, Nebrodi ed Etna), grattato e poi ricoperto di sciroppi di frutta o di fiori. Successivamente la preparazione fu migliorata, sostituendo il ghiaccio con la neve, mista a sale marino per evitare la formazione di granelli, rendendola così omogenea: ecco la granita.

Al periodo Normanno-svevo (1061-1091 in Sicilia) si fa risalire lo sviluppo della nostra letteratura, grazie al re Federico II di Svevia, che stabilì la sua corte a Palermo, rendendola un fervente centro culturale, luogo di incontro di diverse culture. Qui si attesta la creazione da parte di Giacomo da Lentini (“caposcuola” dei rimatori della scuola poetica siciliana) del sonetto.

Oltre al tesoro culturale, architettonico e culinario, la Sicilia conserva centinaia di bellezze paesaggistiche tra spiagge, parchi naturali e riserve, foreste, montagne, piccoli fiumi e laghi. Luoghi come Taormina, Marzamemi, Mondello, la valle dell’Alcantara e il Parco dei Nebrodi sono solo alcuni delle zone mozzafiato che sono presenti nell’isola. La bellezza massima però rimane Lei, la madre di tutti i siciliani, la Signora: A Muntagna, che con i suoi 3000 m osserva maestosa il territorio ai suoi piedi, ormai da più di 3000 anni. Semplicemente l’Etna: acqua, terra, aria e fuoco si mescolano nelle sue braccia, creando uno spettacolo indimenticabile. La flora e la fauna sono unici: diverse sono le specie autoctone, come il pino dell’Etna, e altrettante le specie protette.

Centinaia i poeti che le hanno dedicato versi, canzoni e storie. Pascoli scrisse “L’isola dei poeti”, riferendosi ad essa come luogo “dove giunge chi sogna”, per descriverne la bellezza:
Di fronte/m’eri, o Sicilia, o nuvola di rosa/sorta dal mare! E nell’azzurro un monte:/l’Etna nevosa./Salve, o Sicilia! Ogni aura che qui muove,/pulsa una cetra od empie una zampogna,/e canta e passa… Io era giunto dove/giunge chi sogna.”

Valeria Signorino 3E – Liceo “Leonardo” – Giarre (CT)