Il rosso maniero accoglie i suoi nuovi soldati

Il rosso maniero accoglie i suoi nuovi soldati

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Giura il 231° corso
Gli allievi di una delle scuole militari più antiche d’Europa, giurano ancora fedeltà alla Bandiera.

“Cari Allievi, quella che vi accoglie non è una community fatta di like, hashtag e solitudine digitale, è una comunità fatta di uomini e donne animati da sentimenti di autentica fratellanza, coraggio, onore, abnegazione e rispetto per le istituzioni”
Sono queste le parole del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, che accolgono i nuovi allievi dell’Accademia.
A giurare è il 231° corso della scuola militare Nunziatella di Napoli, il Rosso Maniero, come la chiamano i suoi ragazzi, che forma forze dell’ordine, uomini, cittadini del nostro grande paese da ben 231 anni.

La cerimonia si tiene nella piazza del Plebiscito venerdì 17 novembre 2018.

Un lungo corteo si muove dalla scuola fino al centro della città; i primi a sfilare sono gli ex allievi, dai veterani ai più giovani, adesso studenti dell’accademia di Modena o allievi delle altre accademie militari, che fanno il loro ingresso dal lato della Piazza. Dopo di questi, uscendo dal Palazzo Reale, entrano sulla scena, preceduti dalla banda dell’esercito e dalla batteria di tamburi degli allievi di ultimo anno, gli alunni del 229° corso, terzo anno, che vanno a schierarsi sul lato destro della Piazza, quindi quelli del secondo anno, corso 230, che si posizionano sull’ ala sinistra. Infine, ma non meno importanti, riempiono la scena i “Cappelloni”, 84 giurandi del 231° corso, di cui 30 donne, che, dopo appena due mesi di duro impegno, sono pronti a gridare “Lo giuro!” davanti alla città, alle istituzioni presenti e all’intera Nazione.

Al grido di fedeltà dei neosoldati verso lo Stato, il Tricolore fumante si solleva da terra sulle note dell’Inno Nazionale; è senza dubbio questo il momento più emozionante dell’intera cerimonia, insieme a quello della consegna dello Spadino.

Durante la stessa giornata, successivo al Giuramento è il rito della consegna dello Spadino, da parte di un allievo di terzo anno verso un Cappellone. Questo rappresenta quasi la consegna dell’anima del soldato, simboleggiata da tale importante oggetto. L’alunno, infatti, si impegna, con cuore fermo e sincero, a tenerlo stretto al proprio fianco.


Per noi, un allievo del primo anno racconta della tradizione a esso legata all’interno della Scuola: lo Spadino, oltre che dal suo proprietario, può essere sfilato esclusivamente dal Padrino, l’alunno di ultimo anno che l’ha consegnato, dalla madre, se maschio, dal padre, se femmina, e dalla futura moglie, o marito. Qualora un allievo più grande o addirittura un ex allievo riuscisse a sfilarlo, il soldato perderebbe un po’ la sua identità.

Per tale motivo, ogni Cappellone deve essere sempre estremamente attento a tenerlo stretto.

Roberta Grasso, Classe IV Sez. B – Liceo classico “Michele Amari” di Giarre