Da una promessa, una realtà: 1° Memorial Maurizio Casabona a Camporotondo Etneo

Da una promessa, una realtà: 1° Memorial Maurizio Casabona a Camporotondo Etneo

 

 

Il perché di un memorial

Si scrive slalom e si legge emozioni, tante, di quelle che questo tipo di competizione automobilistica può donarti, dove, in poco più di cento secondi, devi affrontare brevi rettilinei, curve quasi a gomito, impegnative chicane, logoranti ripartenze, tutto ciò che mette a dura prova nervi, mente e riflessi. Poi quei decibel, unici, identitari, specifici, che ti comunicano via etere potenza, passione voglia di…vincere. Sono trascorsi ben ventidue anni per riportare, con questa ampia partecipazione di uomini e mezzi, una delle tradizioni di Camporotondo come lo slalom automobilistico, un appuntamento fisso e tornato in auge grazie alla caparbietà di Laura Licandro, consigliere comunale con delega allo sport, ma anche del papà Giovanni e perché no? e dei tantissimi appassionati camporotondesi che amano questa disciplina -e credeteci sulla parola non sono pochi- per uno sport non per tutti, ma che qui è di tutti. Poi, i finanziamenti dell’ ARS – assessorato sport spettacolo e turismo della regione siciliana- e i diversi contributi degli sponsor grazie ad attività private, hanno fatto il resto, dando corpo e, soprattutto, sostanza a una promessa.

La storia

Sì, perché dietro questo impegno ci sta un “giuramento” di Laura come quello di riportare a Camporotondo una manifestazione che tanto lustro in passato aveva dato al paese, grazie proprio a Maurizio Casabona a cui è stato dedicato, non casualmente, questo primo memorial. Da sapere che a queste latitudini Maurizio era una sorta di istituzione e grazie alla sua scuderia, di cui era presidente con Giovanni Licandro suo vice, iniziò a fare proseliti di questa disciplina riuscendo a dare visibilità al paese, fino alla sua prematura scomparsa che ha decretato, dopo pochi anni, anche la chiusura della scuderia. Dolorosa scelta che indirettamente conferma la forte personalità di Casabona. Ma Amarcord a parte, oggi un grazie per l’organizzazione va a Nando Salerno, responsabile nazionale per il Sud Italia di OPES, un ente di promozione sportiva che ha in nuce, come finalità, educare e socializzare soprattutto i giovani, e se questo potrebbe fare storcere il naso ai non addetti ai lavori chiediamo ulteriori chiarimenti al responsabile che, dove averci descritto tutte le misure di sicurezza adottate per questo tipo di eventi, risponde a un lecito dubbio: un obiettivo dell’ente promozione sportiva Opes è educare i giovani anche alle regole della guida, in uno slalom sembrerebbe un controsenso e invece?

Mentre chiediamo alla consigliera comunale Laura Licandro che, come dicevamo, con caparbietà dopo anni è riuscita a mettere su il memorial, cosa significa oggi organizzare un evento come uno slalom amatoriale e quali sono state le difficoltà maggiori?

L’inaugurazione

Al taglio del nastro, oltre il sindaco Filippo Rapisarda e gli organizzatori, c’era pure l’eurodeputato Marco Falcone che ha messo l’accento sulla volontà di una competizione all’insegna della gioia, dello sport sano e della crescita e sviluppo del territorio.

 La gara e la premiazione

Tecnicamente si sono confrontate tredici classi con sessantadue piloti, un lungo elenco di uomini e auto per contendersi la migliore prestazione per una classifica generale dei dieci migliori assoluti. Il percorso è stato meno di tre chilometri così come da regolamento, dove l’abilità e la tecnica di guida nell’affrontare i vari ostacoli devono essere perfettamente speculari alla potenza dei motori in gara.

Nel primo pomeriggio, condotta dall’impeccabile Emanuele Bettino, c’è stata la premiazione, e se dobbiamo raccontare  nuovamente di  momenti emozionanti, possiamo dire che davvero si è raggiunto l’acme con la proiezione delle immagini datate di Maurizio Casabona e il pianto sul palco del suo ex vicedirettore di scuderia Giovanni Licandro, vere lacrime che hanno suggellato il senso di un’amicizia fraterna.

I vincitori

Questi i nomi della fantastica decina:

Screenshot

Come primo e secondo assoluto si sono classificati:

Alfio Manno della Team Fallico auto con motore Suzuki 1.000

Maglia Giuseppe classe fino a 1.300 della Furnari motosport

Ma il senso della competizione è senza dubbio esserci anche per chi stavolta dovrà accontentarsi di poter dire: io ci ho provato e in fondo… mi sono divertito.