Come da tradizione, la prima domenica di maggio di ogni anno, ricorre la Giornata Mondiale della Risata. Per questa edizione 2020, la data designata, è appunto quella di oggi, 3 maggio.
“Ridi che ti passa…“, “Ridere fa bene alla salute“, “Ridi sempre, fatti credere pazzo, ma mai triste“, “E ridere di ogni problema..” sono solo alcune delle frasi, o talvolta dei consigli, che abbiamo sentito pronunciare, cantare o che ci è capitato di leggere nell’arco della nostra vita. Frasi a cui abbiamo dato, forse, una valenza sbagliata o troppo poco peso, ma che invece dovremmo poter riuscire ad adeguare più spesso alla vita di tutti i giorni.
Spesso e per molti, soprattutto oggigiorno, la vita non risulta facile, i problemi incombono, ci si sente con l’acqua alla gola, sempre pieni di mille cose da fare, di stress, di giudizi da parte di tutti. Sempre in ritardo nelle mille scadenze e mai all’altezza delle situazioni, ma abituati a non deludere mai le aspettative altrui. Ed è solo quando riusciamo a portare a “casa” il risultato, qualunque esso sia, che finalmente ci fermiamo e, quasi per sfogo, la bocca inizia a prendere una piega differente… è li che, memori delle “imprese” compiute, spesso ci lasciamo andare ad una grossa risata liberatoria.
In un mondo che corre costantemente, a noi non resta che correre dietro di lui, ma spesso lo facciamo dimenticando che oltre alla meta, il viaggio è importante, e che varrebbe la pena di essere vissuto al massimo, possibilmente riscoprendo nuove possibilità di azione e facendo in modo che quando vorremmo fermarci e urlare contro chiunque sfortunatamente ci capiti davanti, potremmo, invece, operare un’inversione di marcia.
Tutti abbiamo fallito, falliamo e falliremo, è la legge della vita, ma allora perché non provare a viverla in maniera più leggera? Perché non provare a ridere di più e a prenderci un pò meno sul serio?
Certamente non è facile, ma esistono persone e discipline che possono spiegarci bene come riuscirci.
La ricorrenza della Giornata Mondiale della Risata nasce nel 1988, intesa come manifestazione a favore della pace nel mondo, e si deve in tutto e per tutto al medico indiano Madan Kataria, padre fondatore della disciplina dello “Yoga della Risata“, il quale suggeriva di ispirarsi ai bambini, che spesso hanno da insegnare in tal senso: “smettila di credere che ti serva una battuta comica per scatenare una risata- diceva -. Osserva i bambini: loro ridono senza dover ricorrere ad alcuna abilità mentale“.
Il monito sarebbe, dunque, quello di ridere sempre, in ogni modo possibile e immaginabile, anche quando possibilmente non c’è niente da ridere, nei momenti peggiori, quando sembra assurdo farlo, perché in tale gesto pare sia racchiuso l’antidoto per condurre una vita felice e migliore e per guadagnarne in termini di benessere.
Noi adulti lo facciamo poco, ma “ridere è una cosa seria“. Grazie a una risata è possibile abbassare il livello di stress, aumentare l’autostima e rilassarsi maggiormente. Dimentichiamo troppo spesso di prendere gli eventi per quello che sono, con maggiore leggerezza, ed è per questo che capita di diventare più rigidi e chiusi. Ci lasciamo, invece, travolgere dall’uragano e ciò comporta una tensione muscolare che può influire sul nostro organismo, andando a causare frequenti mal di testa, nervosismi, stress.
Numerosissimi sono gli studi, svolti da scienziati di tutto il Mondo, volti a dimostrare l’aura positiva della risata e i benefici, sia fisici che mentali, che essa comporta all’interno di ciascun essere umano e in ogni campo. In quello lavorativo, per esempio, è stato abbondantemente dimostrato come un ambiente sereno agevoli, non di poco, il risultato di un’azienda in termini di efficienza e produzione.
Anche in questo caso potrebbe sembrare una controtendenza, perché gli stessi datori di lavoro, spesso e volentieri, richiedono proprio capacità e abilità legate al lavoro sotto pressione. Ma chi dice che sia giusto? Ogni azienda dovrebbe rivedere le proprie priorità.
Inoltre, come riportato da Donna Moderna, “secondo le indagini diffuse dal College of Cardiology di Orlando, in Florida, ridere ha effetti positivi sulla circolazione sanguigna e aiuta a dimagrire. Presso l’università austriaca di Graz, gli psicologi Ilona Papousek e Günter Schulter, hanno sperimentato addirittura un esercizio di riabilitazione post ictus basato sul sorriso: ridere per 15 minuti ogni giorno rilassa i muscoli, è un toccasana per l’umore e aiuta a combattere l’ansia“.
Cambiare è difficile, ma possibile e in un momento come questo, in cui siamo costretti dentro le nostre abitazioni dal Coronavirus, ridere non significa sminuire i problemi o provare inutilmente a farli sparire, ma cercare di guardare il mondo con occhi diversi e da un’altra prospettiva, per volere un pò più bene a noi stessi. Non è certamente questo il momento per perdere la speranza o per lasciarsi andare, anzi!
Essere di buonumore significa affrontare le cose al meglio delle proprie possibilità, ed essere al top si traduce in far bene e trovare il lato positivo in ogni cosa. Provare per credere!
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