Stipendio non versato dal datore di lavoro: come ottenerlo

Stipendio non versato dal datore di lavoro: come ottenerlo

Troppo spesso nel mondo del lavoro che oggi affrontiamo, assistiamo a casi di mancato pagamento da parte del datore di lavoro delle buste paga spettanti ai dipendenti, che in molti casi fanno affidamento, invece, al puntuale versamento dello stipendio per mantenere se stessi e la propria famiglia.

A volte il lavoratore decide di attendere, per far respirare l’azienda da un momento difficile, oppure semplicemente perché si ha paura del licenziamento, ma il nostro sistema giuridico garantisce al lavoratore diverse modalità per recuperare le somme in tempi brevi.

Innanzitutto è opportuno diffidare per iscritto e mettere in mora il proprio datore di lavoro, contestando la morosità nel versamento retributivo e “avvertendolo” che, in caso di mancato riscontro entro pochi giorni, si agirà per via giudiziale.

NON Firmare la busta paga. Se lo stipendio non è stato correttamente accreditato, è fondamentale non firmare la busta paga “per quietanza”: in questo modo si ottiene una valida prova scritta del proprio credito.

Conciliazione. Qualora la diffida non abbia prodotto alcun risultato, ci si può rivolgere a un organismo di conciliazione territoriale, la Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) competente chiedendo l’avvio di una:
• Conciliazione facoltativa: presentazione di una richiesta scritta di convocazione della Commissione di Conciliazione che fisserà un’udienza in cui le parti potranno trovare un accordo;
• Conciliazione monocratica: più incisiva della prima perché, in caso di mancato accordo, gli Ispettori del Lavoro avvieranno una ispezione presso la sede del datore di lavoro per verificarne la regolarità contributiva, con il rischio dunque di pesanti sanzioni per lo stesso.

Decreto ingiuntivo. In ogni caso, qualora si abbia una certificazione del credito non pagato dal datore di lavoro, si può procedere con un ricorso per decreto ingiuntivo: un provvedimento concesso dal Tribunale che permette all’avvocato di recuperare le somme in poco tempo.

Causa ordinaria. Quando, invece, non sia possibile certificare il credito e, dunque, bisogna dimostrare l’intero rapporto di lavoro e le relative somme, è necessario rivolgersi al Tribunale del Lavoro competente per il riconoscimento di tutte le somme non pagate. Un procedimento certamente più lungo ma non meno efficace, che necessita di provare al giudice le ragioni del lavoratore, anche con prova testimoniale.

Quando, infine, si avrà un provvedimento che certificherà il credito per il lavoratore verso il datore di lavoro e questo non adempia spontaneamente, sarà possibile per il tramite di un avvocato procedere ad esecuzione forzata nei confronti dei beni posseduti dal datore di lavoro (conti correnti bancari, immobili, automobili o altro).

Oppure, come extrema ratio, si potrà agire per chiedere istanza di fallimento della ditta e ottenere le somme insinuandosi nel passivo fallimentare.