Stabilimenti Isab dichiarati di interesse strategico nazionale: firmato il Dpcm dalla Meloni

Stabilimenti Isab dichiarati di interesse strategico nazionale: firmato il Dpcm dalla Meloni

SIRACUSA – Il presidente del Consiglio dei ministri ha firmato un decreto per dichiarare il complesso degli stabilimenti di proprietà della società Isab di interesse strategico nazionale. La decisione è stata presa su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il decreto è stato inviato alle autorità competenti e diventerà operativo dopo l’approvazione della Corte dei Conti.

Nel decreto sono inclusi gli impianti di depurazione di Priolo Gargallo e Melilli come beni fondamentali per la continuità produttiva dello stabilimento. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è incaricato di adottare un decreto, in collaborazione con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, entro 30 giorni per garantire la sicurezza ambientale e la continuità produttiva, sentito anche il ministro della Salute, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Inoltre, sono state predisposte misure di coordinamento con la Regione Siciliana per affrontare eventuali questioni ambientali legate agli impianti di depurazione.

Come è nata la crisi dello stabilimento (ex Lukoil)

A causa delle sanzioni dell’Unione europea contro la Russia, l’importazione di greggio russo, principale fonte di lavorazione della raffineria in Sicilia, è stata vietata dal 5 dicembre 2022. Tuttavia, all’inizio di gennaio, il governo ha annunciato che Litasco (posseduta al 100% da Lukoil) e Goi Energy hanno raggiunto un accordo per la vendita dello stabilimento petrolchimico di Priolo.

Il passaggio da Lukoil a Goi Energy

Lo scorso mese Lukoil ha raggiunto un accordo per la vendita della raffineria Isab a G.O.I Energy, una divisione del settore energetico di Argus, un fondo di private equity e asset management di Cipro. La nota diffusa dal fondo per la chiusura dell’affare affermava che l’accordo è soggetto a certe condizioni e che il closing è previsto entro la fine di marzo 2023. Michael Bobrov, CEO di Goi Energy, è anche il CEO e azionista di maggioranza di Green Oil Energy, che a sua volta è azionista di maggioranza di Bazan Group, uno dei più grandi gruppi energetici in Israele. Bobrov ha dichiarato che sono profondamente consapevoli dell’importanza di Isab per l’economia italiana e che hanno un piano solido per valorizzare il potenziale di sviluppo della raffineria.

La nota affermava, inoltre, che l’acquisizione di Isab da parte di Goi Energy costituisce una delle più importanti operazioni nel settore energetico europeo e garantisce la continuità operativa della raffineria. L’accordo salvaguarda i posti di lavoro e promuove la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro. Bonelli Erede ha agito come consulente legale per Goi Energy e Ernst & Young ha agito come consulente finanziario.

I commenti politici e sindacali erano stati positivi. La segretaria generale Uiltec, Daniela Piras, aveva dichiarato che attendeva di conoscere il piano industriale della raffineria una volta che la trattativa sarà conclusa. Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, si era detto lieto che la vicenda Lukoil avesse trovato una soluzione che unisce l’aspetto aziendale con l’individuazione di un acquirente privato che ha offerto garanzie per la prosecuzione dell’attività.

Foto di repertorio