In “Una sola storia” la Sicilia degli anni ’50

In “Una sola storia” la Sicilia degli anni ’50

AVOLA – Nella splendida cornice del teatro comunale Giuseppe Garibaldi andrà in scena, sabato 16 gennaio, lo spettacolo teatrale “Una sola storia” per la regia di Tatiana Alescio, nuovo direttore artistico del teatro.

L’opera, tratta dall’omonimo romanzo di Elita Romano, è un invito a riflettere sull’inestricabile groviglio dei sentimenti umani attraverso la storia di una famiglia borghese della Sicilia degli anni ’50.

Una sola storia“, raccontata da più prospettive, assume connotati diversi trasformandosi in una pluralità di storie, tante quanti sono i personaggi che in essa vengono rappresentati.

Quella raccontata nella piéce è una Sicilia lontana nel tempo e nello spazio, un Sud austero, ammonitore in cui tutto appare già deciso prima di essere vissuto. Un Sud fatto di leggi di vita ataviche, tramandate di generazione in generazione e talmente radicate nella vita di ciascuno da apparire immutabili.

Le singole identità scompaiono, condizionate dai severi moniti di coloro che giudicano osservando la vita degli altri celati dietro un’imposta semiaperta.

La forma pirandelliana, pertanto, prende il sopravvento sulla vita e ciò che conta, in “una sola storia”, sono i rapporti di facciata, le apparenze sterili da esibire come trofei, mentre i rapporti veri, genuini, vengono celati per paura di essere scoperti.

Per tutta la vita mi sono rifiutata di osservarmi, di leggere negli sguardi i desideri celati dell’anima. Nel timore che l’apparire soffocasse il mio essere, ho spezzato la mia identità in segmenti scollati tra di loro. Mi sono creata strade vicine e parallele da percorrere contemporaneamente, in realtà esse si intersecavano in numerosi punti nei quali la mia identità tornava ad essere una e tormentata dal confronto delle aspettative di un figlio, di una moglie, di un amante. Un groviglio di passioni, frustrazioni, rimorsi e rimpianti ha distrutto i sogni in cui abbiamo creduto“.

Tormentati dalla paura di ferire, i personaggi, finiscono invece per ferire tutti, anche se stessi. C’è tra loro chi ha la possibilità di scegliere e chi, invece è costretto a subire, ma, in ogni caso, la solitudine, la privazione di un padre per un figlio, di un marito per una moglie, di un compagno per un’amante, la fanno da padrona.

La pièce inaugura la stagione di prosa del cartellone 2015/2016 del teatro Garibaldi che riapre dopo molti anni di inattività. Il cast è composto da: Giuliana Accolla, Ersilia Saverino, Valentina Ferrante e la voce di Mariano Rigillo