SIRACUSA – La città di Siracusa è legata ad Archimede, studioso e inventore, che visse nella città siciliana nel III secolo a.C.
Vi proponiamo un itinerario guidato per scoprire tutti i luoghi che segnano e ricordano il grande contributo che l’inventore diede alla città, alla Sicilia e, in generale, al mondo, data la sua fama internazionale.
Archimede nacque a Siracusa nel 287 a.C. e morì nel 212 a.C. sempre nella sua città natale. Fu una delle più grandi personalità della storia, il “genio siciliano” per eccellenza esperto in diversi campi: matematica, geometria, fisica, astronomia…
Grazie ai suoi studi approfonditi, riuscì a calcolare il Pi greco, la superficie e il volume della sfera, si occupò anche delle leggi che regolano il galleggiamento dei corpi, sfruttò il funzionamento delle leve ed è il padre del principio della fisica che porta il suo nome.
Non a caso, in quell’occasione, quando notò che immergendosi nell’acqua si verificava l’innalzamento del suo livello, si dice che esclamò: “Èureka!“, in greco: “εὕρηκα!” (trad. Ho trovato!).
Fu anche un inventore eccelso che si distinse per le sue trovate geniali, ancora oggi ricordate. Importante, infine, il suo contributo per la difesa di Siracusa contro l’assedio romano durante la Seconda Guerra Punica. Scrittori come Polibio, Tito Livio e Plutarco, infatti, descrivono diverse macchine belliche di invenzione di Archimede.
Dopo un breve excursus della vita di Archimede, ora vediamo quali sono i principali luoghi siracusani della sua storia.
Vi proponiamo, quindi, un itinerario culturale e storico degno di nota dedicato al grande genio. Essenzialmente, i vari punti di interesse si trovano dislocati un po’ a Ortigia, cuore della città, un po’ adiacenti a altri posti caratterizzanti Siracusa, come il Parco Archeologico della Neapolis.
Potete tranquillamente effettuare il percorso a piedi, per un’intera giornata dedicata ad Archimede.
Il nostro tour inizia dalla Tomba di Archimede, sebbene non sia certo che in questo luogo sia stato sepolto. Si tratta di una grotta artificiale scavata su pietra calcarea e si trova all’interno dell’area cimiteriale greca e romana del Parco Archeologico della Neapolis e, per accedere, bisogna percorrere una scalinata che conduce alla latomia S.Venera.
Da qualche anno, però, è una zona chiusa al pubblico, ma visibile dall’esterno.
Cicerone, in un suo scritto, disse di aver trovato la tomba dello scienziato e le indicazioni da lui fornite non sembrano ricondurre affatto al posto in cui oggi si pensa vi sia il luogo di sepoltura. Probabilmente, è la tradizione popolare che colloca la Tomba di Archimede nel Parco della Neapolis, forse “traditi” da un timpano triangolare che sovrasta il sepolcro e che ricorda proprio quello che gli antichi dicono che sia stato scolpito sopra la tomba di Archimede. Non vi è, però, alcuna certezza a riguardo.
Proseguendo nel nostro itinerario, lasciando alle spalle la Neapolis, è la volta del Tecnoparco Archimede, che dà memoria a tutte le invenzioni e macchine belliche che sono state costruite dal “genio siciliano“: dalle gru alle mani ferree, dai vasi comunicanti alla vite, dalla livella alla catapulta, dalla coclea alla leva, due orologi ad acqua, un torchio per la spremitura dell’uva e gli specchi ustori.
Sono state tutte realizzate in legno rispettandone anche la grandezza naturale, sulla scia di quello che era stato il progetto originario. Adatto anche ai più piccoli, è un’esperienza visiva e tattile di grande rilievo, un percorso didattico all’aria aperta da non perdere.
Più che un punto di interesse legato alla vita di Archimede, il Monumento Pi Greco richiama e commemora proprio la costante matematica scoperta dal genio siracusano.
Si tratta di un’installazione (alta 3 metri) collocata nell’aiuola al centro di Largo Calipari ed è stata realizzata, in polistirolo e ricoperta da resine resistenti agli agenti atmosferici, dall’artista Carlo Gilè su progetto dell’architetto Massimiliano Urciullo.
Una curiosità: il 14 marzo si festeggia in tutto il mondo il Pi greco day, rifacendosi al formato della data mese-giorno, utilizzata negli Stati Uniti, in base alla quale, graficamente, si ottiene proprio l’equivalente del Pi Greco: 3,14. Addirittura, alcuni celebrano la ricorrenza alle 15, in modo da rendere più precisa l’approssimazione 3,1415. Si organizzano, in questa occasione, anche concorsi di matematica e si ricordano gli importanti contributi di Archimede, dato che proprio lui diede la prima stima accurata del Pi Greco.
Procedendo verso Ortigia, centro città di Siracusa, fra i due punti, si trova la Statua di Archimede, voluta dai cittadini e realizzata nel 2016.
Raffigura l’inventore mentre difende la città e, infatti, in una mano tiene uno degli specchi ustori, con i quali Archimede bruciò le navi che stavano invadendo Siracusa.
Alla base, invece, sono riportati alcuni suoi studi incisi ad intarsio sotto forma di simboli: le macchine del genio, la fisica dei corpi solidi e liquidi, la matematica dei grandi numeri, l’astronomia.
Prossima tappa è il Museo Leonardo Da Vinci e Archimede, ubicato in via Mirabella, con una sezione interamente dedicata all’inventore siracusano.
Accessibile a tutti, anche ai non vedenti che avranno la possibilità di toccare ciò che è esposto con un percorso a loro riservato. Per i bambini, invece, ci sono anche dei progetti didattici e laboratori dedicati.
Le macchine realizzate in legno sono anche interattive, per una visita che sia completa dal punto di vista sensoriale. Solo per citarne alcune, si trova: la bilancia, la spirale, la coclea.
Il museo è stato accreditato come l’unico riconosciuto in Italia dedicato ad Archimede.
Nella piazzetta adiacente alla famosissima Fonte Aretusa si trova la Spirale Archimedea, realizzata sul pavimento con vernice dorata dagli studenti della Scuola Superiore di Architettura di Siracusa.
Ancora un omaggio matematico tramite un’installazione semplice ma di grande impatto che richiama le intuizioni geometriche. Purtroppo, negli anni, si è un po’ scolorita e, se non ci sarà un “restauro”, potrebbe scomparire quasi del tutto.
Il nostro itinerario si conclude in via Capodieci, vicino la Galleria Bellomo, in cui si trova una Riproduzione di uno Stomachion, il celebre “gioco geometrico” ideato proprio da Archimede e descritto nel suo libro “Codice C“.
Si compone di 14 figure che possono comporre un quadrato.
Il termine deriva dal greco Stomachos (στόμαχος, irritazione) e dal latino Stomachari (irritarsi) e qualcuno lo traduce con “Mal di stomaco“, mentre altri come “Il gioco che fa impazzire“, proprio perché richiede grande intuito e ha come scopo quello di rafforzare la memoria.
Il vero nome del gioco, conosciuto anche come Loculus Archimedius, potrebbe però essere ὀστομάχιον (ostomàchion), cioè “battaglia degli ossi“, perché anticamente si costruiva con degli ossicini che si intagliavano nelle 14 forme previste dallo Stomachion.
Per conoscere a fondo Siracusa, quindi, non si può prescindere dall’effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo, immergendosi a pieno in questi luoghi che ricordano il grande Archimede, “padre” di Galileo Galilei e Leonardo Da Vinci.
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