SIRACUSA – Trovare un equilibrio tra accessibilità, sostenibilità e qualità della vita è la sfida principale per una città che vive di turismo ma non vuole snaturarsi. Ne è convinto Francesco Italia, sindaco di Siracusa al suo secondo mandato, che continua a puntare sulla valorizzazione del centro storico di Ortigia senza dimenticare le periferie e la Borgata.
“Non vogliamo diventare un luogo inaccessibile: abbiamo locali stellati nel centro storico ma anche solarium comunali dove chiunque può fare il bagno gratis. Sono felice che Siracusa abbia mantenuto un mercato autentico, non ci siamo trasformati in un luogo finto”, afferma Italia.
Per il sindaco, la crescita turistica deve andare di pari passo con un cambiamento culturale: “Turismo, trasporto, raccolta differenziata: sono tutte questioni che richiedono un salto culturale. Quando abbiamo presentato la riqualificazione dello Sbarcadero di Santa Lucia, molti si sono lamentati per la perdita dei parcheggi, ma noi stiamo consegnando alla città una passeggiata a mare unica. Ogni intervento deve essere accompagnato da un nuovo approccio mentale, è indispensabile per il successo”.
Tra i risultati di cui va più fiero, Italia cita il servizio di trasporto pubblico, finalmente efficiente dopo anni di assenza: “Il cittadino siracusano aveva smesso di usare i mezzi pubblici, ora stiamo invertendo la tendenza. È anche uno dei servizi più apprezzati dai turisti”.
Altro fiore all’occhiello, la struttura per i lavoratori stagionali nei campi, considerata un modello a livello nazionale, e gli investimenti nelle opere pubbliche, con interventi sulle case popolari e la riqualificazione di diversi spazi urbani: “La riqualificazione urbanistica può portare alla riqualificazione sociale”.
Non mancano, però, le criticità: “Non vado fiero del fenomeno delle discariche spontanee. Sono un danno sotto molti profili – decoro, pulizia, costi e immagine. Una città funziona solo se i cittadini partecipano, e non sempre riusciamo a convincerli di quanto sia importante”.
Un tema che tocca anche le nuove generazioni: “C’è un problema di modelli di società veicolati dai social media, che vieterei fino ai 16 anni. I nostri figli sono lasciati per ore in pasto a modelli pericolosi che li allontanano dalla realtà, dove per un like si rischia la vita”.
Sul futuro personale, Italia non ha dubbi: “Continuerò a occuparmi della cosa pubblica. Non ho ambizioni specifiche, ma fino all’ultimo giorno del mio mandato continuerò a lavorare per rendere Siracusa un posto più bello, più vivibile, con una migliore qualità della vita”.



