PACHINO – La Sicilia e i suoi luoghi magici che trasudano storia, tradizione e cultura riprende magicamente vita attraverso la memoria storica dei nostri territori e il progetto socioculturale di Peppe e Sandra, i quali su suggerimento dei figli Corrado e Paolo, hanno dato nuova vita alla vecchia masseria dei genitori.
“In due anni e mezzo abbiamo rimesso insieme i tasselli di un puzzle – spiega Peppe Schembri – ed è nato il progetto storico culturale ‘Casuzze – I Mori Museum’ che sin dalla sua apertura ha rinverdito l’interesse culturale di tutto il territorio riassaporando quei sapori e colori che ormai si stanno perdendo“.
“Casuzze-I Mori Museum” racconta la storia del territorio di Pachino e della provincia di Siracusa. A 2 km dal borgo di Marzamemi, posto in una magica altura, da cui si può vedere tutta la Val di Noto, è legata la storia di questo posto dall’atmosfera antica e familiare che durante lo sbarco degli anglomericani venne requisito diventando un avamposto a difesa della zona come si può notare nelle mappe dello sbarco.
Andando ancora più indietro con il tempo – come hanno spiegato i padroni di casa Peppe e Sandra – la prima testimonianza storica è legata agli Starrabba, fondatori di Pachino, e al factotum del marchese Di Rudinì unendo indissolubilmente il luogo alla produzione del grano ma soprattutto del vino, dove nell’accogliente masseria sono stati ritrovati degli attrezzi da lavoro di oltre 300 anni che si sono tramandati di generazione in generazione con il ritrovamento anche di aratri in legno e strumenti in ferro.
“Abbiamo dedicato un’ala della struttura – continua Schembri – la stanza del vecchio pollaio, ancora in pietra arenaria, dove tra un bicchiere di vino di nostra produzione e un pò di pane cunzato si racconta la storia delle nostre origini tra leggende e riferimenti storici, come quella della grotta di Calafarina con le sue influenze arabe, che riprendono magicamente vita attraverso l’antica memoria dei nostri luoghi“.
Il turista che s’immerge in questo luogo, nel quale può vivere giorni in completo ed assoluto relax tra le accoglienti stanze della struttura curata dalla signora Sandra, viene riportato in un’altra dimensione temporale con la possibilità di conoscere le origini di una zona a volte non troppo valutata da chi di dovere.
“Il nome non è casuale – conclude Peppe Schembri – perché ad esso sono legati i racconti di mio padre onorando la memoria dei nostri avi in modo da far conoscere l’immenso patrimonio culturale della nostra terra, perché solo onorando le nostre origini e il nostro passato possiamo costruire il futuro“.