SIRACUSA – Ancora violenze domestiche, ancora violenze a danno di donne. Sono tre i casi affrontati dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa nelle ultime ore, episodi che dimostrano quanto il fenomeno sia grave e, purtroppo, diffuso.
Ad Avola il primo caso. I carabinieri hanno arrestato, in flagranza, Giuseppe Scala, 26enne, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Il giovane si è reso responsabile di un’aggressione, l’ennesima, ai danni della propria convivente, donna appena ventenne, che è stata colpita ripetutamente in testa con un manico di scopa, presa a calci e morsi, offesa e minacciata di morte. Una parte di aggressione è avvenuta anche davanti alla figlia piccola della coppia. Il tutto è scaturito a seguito di un litigio, in quanto la ragazza aveva il sospetto che il 26enne intrattenesse un’altra relazione sentimentale. La donna, per le gravi violenze subite, è stata portata in ospedale dove le è stata diagnosticata una prognosi di 25 giorni. L’arrestato è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria di Siracusa.
Il secondo caso si è verificato in Palazzolo Acreide, dove una donna di nazionalità rumena, di 30 anni, è stata picchiata dal marito davanti ai loro 4 figli minori; l’uomo, quasi 40enne, connazionale della donna, in evidente stato di ebbrezza alcolica, ha colpito ripetutamente la moglie “colpevole” di aver preso dalla cassa di famiglia 50 euro per fare la spesa. La donna, che ha raccontato tutto ai carabinieri, subito intervenuti, si è presentata con un livido all’occhio e dolorante nella zona del costato. La donna al momento, non ha voluto sporgere denuncia; la situazione sarà attentamente seguita dall’Arma locale.
L’ultimo caso si è verificato a Ortigia, dove una donna siracusana di 35 anni, ha richiesto l’intervento dei carabinieri e dei sanitari del pronto soccorso, dopo essere stata malmenata dal proprio convivente, 40enne siracusano, a seguito di una banale lite familiare. La donna è stata colpita alla coscia e giudicata guaribile in alcuni giorni. L’episodio è ancora trattato da parte dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia.
Al riguardo il comandante provinciale dei carabinieri di Siracusa, Col. Luigi Grasso dichiara che “i gravissimi fatti accaduti dimostrano come sia assolutamente necessario intervenire con il massimo impegno, anche attraverso iniziative congiunte, non solo nel campo della polizia giudiziaria in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria ma anche sensibilizzare l’intera opinione pubblica sul fenomeno ed indurre le vittime a segnalare e denunciare ogni forma di sopruso”.