NOTO – Sono 13 i chilometri che sono stati “dimenticati” da circa 30 anni sulla SP 19 Noto-Pachino. Una arteria stradale molto trafficata che convoglia migliaia di mezzi verso mete speciali della Sicilia orientale, come Noto o Marzamemi.
Terminando il primo tratto con una bretella autostradale inaugurata da Assessori e Onorevoli regionali nel maggio del 2020, proprio su ponte del fiume del Tellaro e per 13 km, la situazione del manto stradale precipita pericolosamente.
Un problema che può diventare pericoloso: asfalto ruvido, sconnesso e vecchio da 30 anni, con crepe pericolose sul lungo rettilineo di Vendicari nei pressi del curvone delle “Zagare”.
Asfalto liscio come olio invece, dove in caso di pioggia l’acquaplaning la fa da padrone, nei pressi di intersezione per Spiaggia Calamosche o Marianelli. Crateri profondi, come gran finale, a pochi chilometri da ingresso Pachino, molto pericolosi specialmente per chi guida i mezzi a due ruote.
Se a tutto questo si aggiunge una segnaletica orizzontale in parecchi punti assente o sbiadita il quadro generale si aggrava. Intanto il tempo passa, gli incidenti stradali non mancano, e con le piogge del prossimo inverno l’erosione della SP 19 diventerà ancora più devastante.
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