SIRACUSA – Nel mese di giugno, sia a Testa dell’Acqua che a Buccheri, due anziane signore sono state vittima della cosiddetta “truffa del finto carabiniere“.
In entrambi i casi, verificatisi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, le due donne erano prima state contattate telefonicamente e poi raggiunte nella propria abitazione da sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine che, carpendo la loro fiducia in maniera subdola, si erano fatti consegnare denaro contante e carte di credito.
I truffatori, durante la classica telefonata preventiva, avevano raccontato alle due donne che il figlio di una e il nipote dell’altra si erano resi responsabili di due gravi incidenti stradali e che per essere rilasciati dai carabinieri dovevano subito pagare una somma in contanti.
Poche ore dopo l’accaduto le due donne, confrontatesi con i parenti e capendo di essere state raggirate, avevano sporto denuncia ai carabinieri delle Stazioni di Testa dell’Acqua e di Buccheri.
Le immediate attività investigative scaturite dalle denunce e condotte dai carabinieri del Comando Provinciale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno consentito, grazie a una meticolosa analisi dei dati estrapolati delle immagini dei filmati delle telecamere di videosorveglianza cittadina e privata, dai tabulati telefonici e dalla testimonianza, in entrambe le circostanze, di alcune persone che avevano notato la presenza di un’auto sospetta aggirarsi nel quartiere, di identificare quali autori delle due truffe, un pregiudicato 44enne originario di Napoli ma residente a Catania e con precedenti reiterati e specifici per truffa e la compagna convivente, una 40enne catanese.
Attualmente i due sono indagati in concorso per truffa, sostituzione di persona e tentato indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti con le aggravanti di aver ingenerato nelle persone offese il timore di un pericolo immaginario e avere profittato di circostanze di luogo e di tempo, anche in riferimento all’età delle vittime, tali da ostacolare la privata difesa.
Nella considerazione che chiunque può potenzialmente diventare vittima di questi reati, si raccomanda, in caso di dubbio, di contattare immediatamente e senza alcun imbarazzo il numero di emergenza 112 o la Stazione carabinieri più vicina, per richiedere un intervento, avere semplicemente un chiarimento o ricevere un tempestivo supporto, senza lasciare entrare in casa nessuno o consegnare denaro.
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