A Siracusa la prima piazzetta dedicata alle vittime di femminicidio

A Siracusa la prima piazzetta dedicata alle vittime di femminicidio

SIRACUSA – Il 24 giugno è stata inaugurata a Siracusa, su iniziativa di Raffaella Mauceri (giornalista, editrice, esperta di women’s studies, formatrice e docente anche nell’ambito dei progetti europei) e delle volontarie della Rete Centri Antiviolenza di Siracusa, “Piazzetta Vittime di femminicidio”.

Al momento questa piazzetta è la prima e l’unica in Sicilia dedicata alle vittime di femminicidio, ma le 24 associazioni del coordinamento regionale – CDS – intendono impegnarsi per farne copie nei rispettivi comuni. Prima di questa la Mauceri era riuscita a fare intitolare due vie cittadine al femminile, una alla regina Damarete e una per Rita Atria. Un obiettivo a dir poco superlativo se si pensa che su circa 1200 intitolazioni al maschile c’erano soltanto Santa Lucia e Sant’Agata!

 Alla cerimonia di scopertura, presente l’assessora del Comune di Siracusa Teresa Gasbarro, due rappresentanti delle forze dell’ordine, il direttore dell’ufficio di toponomastica Contavalle e una significativa rappresentanza delle volontarie della Rete centri Antiviolenza di Siracusa.

Osserva Raffaella Mauceri: “Sono 17, ad oggi, le vittime di femminicidio della nostra provincia. Più di un centinaio ogni anno nella nostra bella Italia. Donne accoltellate, sfregiate con l’acido, incinte e soffocate perché portavano in grembo bambini indesiderati dai loro padri, donne massacrate insieme ai figli piccoli, donne crocifisse e torturate, donne decapitate  …

Viviamo in un paese dove troppi uomini odiano le donne. Un paese che ha il primato del femminicidio in Europa, e dove si producono leggi-spazzatura che non riescono ad arginare questo infinito orrore. 

Un paese dove tutti dovrebbero farsene carico e dove invece si fa vigliaccamente finta di nulla.  

Ecco perché questa targa. Perché in questa città prima di negare un rifugio ad una donna in pericolo, prima di lasciare che la polvere si depositi sulle sue denunce, prima che il suo grido di aiuto si spenga nel frastuono generale, qualcuno si ricordi che anche qui a Siracusa, le donne muoiono ammazzate!

Ecco il perché di questa targa: per ricordarle, per non abituarci, perché questa barbarie ci riguarda tutti. Perché i bambini leggendo la targa chiederanno: papà, chi sono le vittime di femminicidio? E papà dovrà spiegarglielo.

Al centro della piazza, in quel fazzoletto di terreno lasciato incolto dal Comune, le mani di un uomo generoso hanno piantato 10 melograni. Forse non sapeva che questo frutto meraviglioso che racchiude in sé mille grani vermigli tutti uniti l’uno all’altro, era caro alla Dea Madre. Esso infatti simboleggia la solidarietà femminile, quella che pratichiamo nei nostri centri fra di noi volontarie e con le donne che ci vengono a chiedere aiuto. 

Quella solidarietà che ci distingue e ci differenzia dalle istituzioni le quali nella loro diffusa e burocratica ottusità non hanno ancora capito perché questa guerra alla metà femminile del genere umano. 

Perché non è facile per nessuno capire che le donne assassinate dagli uomini sono le martiri della libertà femminile. 

La libertà di esistere con la dignità dovuta ad ogni essere vivente ma soprattutto alla persona-donna la cui vita è straordinariamente preziosa. Perché è lei, la Donna, che mette al mondo la vita. 

È stato un successo fra i più belli della nostra storia. Baci, abbracci, lacrime di gioia, spumante e bignè al cioccolato: le donne siamo fatte così!”

La speranza di ogni donna è che grazie al lavoro di associazioni come questa, col tempo, non ci sia il bisogno di intitolare piazze ad un abominio come il femminicidio.

La Rete Centri Antiviolenza di Raffaella Mauceri costituisce nel suo genere un caso unico in Italia. In nessuna provincia italiana, infatti, esiste una così fitta rete di presidi strategicamente distribuiti nel territorio per essere vicini alle donne di tutti i comuni della provincia.