NOTO – I carabinieri hanno arrestato un sovrintendente di Polizia Penitenziaria che lavorava nel carcere di Noto (Siracusa). L’accusa è che abbia stretto accordi con i parenti di un detenuto per far entrare illegalmente nel carcere beni e droghe in cambio di denaro.
La confessione del poliziotto arrestato
L’arrestato ha ammesso le accuse davanti al giudice per le indagini preliminari. Le accuse sostengono che siano state introdotte nel carcere “significative quantità” di droga, nascoste in confezioni di creme idratanti. Le indagini hanno inoltre rivelato che altre tre persone sono coinvolte: un complice incaricato di raccogliere il denaro e due donne, parenti del detenuto, responsabili dei pagamenti. Attualmente sono sotto indagine.
Foto di repertorio – credit Pexels
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Catania, incontro sindacale sulle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria
Meno carichi per la Polizia penitenziaria
I sindacalisti hanno chiesto “una decompressione dei carichi di lavoro per il personale di Polizia penitenziaria” ma anche “l’attivazione di un protocollo d’intesa tra il Servizio Sanitario della Regione Siciliana e il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità”.
“L’obiettivo è delineare prassi comuni di intervento in tutta la Sicilia che aiutino a migliorare la gestione sia delle persone detenute, che spesso possiedono già una diagnosi di accertato disagio psicologico, sia per monitorare le sofferenze psico-fisiche dell’intera popolazione reclusa”, si prosegue.
Per La Rosa e Giurato, “la presenza del Capo Dipartimento della Giustizia Minorile è sicuramente un segnale di vicinanza ai colleghi della Polizia penitenziaria rimasti feriti nelle recenti aggressioni negli istituti penitenziari per minori”.
Poliziotto arrestato