Pachino, dalla lite familiare al bar alla tragedia sfiorata: i dettagli di quanto accaduto al Pte, 3 gli arrestati

Pachino, dalla lite familiare al bar alla tragedia sfiorata: i dettagli di quanto accaduto al Pte, 3 gli arrestati

PACHINO – Una banale lite interfamiliare ha generato due sere fa a Pachino (Siracusa) un incredibile subbuglio, al quale hanno posto fine, non senza difficoltà, i carabinieri della locale Stazione supportati dal personale del Radiomobile di Noto e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino, arrestando per i reati di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni personali e interruzione pubblico servizio in concorso, Giuseppe Sipione, 50 anni, Natale Sipione, 19 anni, e Claudio Sipione, 40 anni, tutti già noti agli operanti per i loro precedenti di polizia.

I tre, per futili motivi riconducibili alla perdita di un mazzo di chiavi e a una distorta intenzione di tutelare la loro onorabilità, hanno selvaggiamente aggredito 3 persone all’interno di un bar della periferia pachinese causando loro numerose lesioni.

La loro furia non si è placata neanche quando le loro vittime si sono allontanate per raggiungere il P.T.E. e fare ricorso alle prime cure: i tre infatti, in evidente stato di alterazione psico-fisica da abuso di alcool, seguiti i malcapitati fino al Pronto Soccorso, come in un film vi hanno fatto irruzione penetrando all’ingresso con la propria autovettura, causando grossi danni.



Ne è seguito un pericoloso parapiglia, con carabinieri e polizia che, prontamente intervenuti, hanno cercato di bloccare e contenere la furia dei tre, i quali, armati di bastone, cercavano di continuare a percuotere le loro vittime. Uno dei tre aggressori si è accanito sulla vettura di uno dei malcapitati, alla quale ha squarciato le gomme con un coltellino e ha addirittura cercato di appiccare fuoco, incendio prontamente spento dai militari dell’Arma.

I carabinieri e polizia sono infine riusciti a sedare gli animi, permettendo alle vittime di ricevere le cure del caso, che per il più grave non hanno superato i 15 giorni di prognosi.

Ricostruita la vicenda nella sua interezza, e superati i tentativi di elusione degli arrestati, i tre sono stati arrestati e rinchiusi nelle loro abitazioni, in regime di arresti domiciliari, dove ora permarranno a disposizione dell’autorità giudiziaria aretusea.

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