SIRACUSA – Nella giornata di martedì 5 novembre i carabinieri del comando provinciale di Siracusa, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, hanno arrestato tre uomini di 31, 25 e 23 anni, originari di Lentini e Carlentini (Siracusa), gravemente indiziati per l’omicidio del 38enne Sebastiano Palermo, commesso il 18 febbraio scorso a Lentini.
Gli arresti sono avvenuti in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri.
I tre colpi di pistola contro la vittima
La notte dello scorso 18 febbraio, tre sicari a volto scoperto, hanno freddato Sebastiano Palermo con tre colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata, sorprendendolo all’interno della sua abitazione nel centro storico di Lentini, per poi allontanarsi a bordo di una BMW X6, ripresi da alcune telecamere di videosorveglianza.
Il 38enne conosceva gli aggressori
Proprio le immagini riprese dalle telecamere puntate sull’ingresso dell’abitazione della vittima e gli esiti del sopralluogo e dei rilievi tecnici effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche di Catania, hanno fatto da subito supporre che la vittima conoscesse i propri aggressori, ai quali aveva aperto il portoncino proprio nel cuore della notte, senza particolari precauzioni.
Anche per questa ragione sin da subito è apparso evidente ai carabinieri l’intento omicida dei tre che hanno condotto una vera e propria spedizione punitiva.
I filmati di videosorveglianza
Le attività investigative condotte nell’immediatezza del fatto dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa attraverso attività tecnica di intercettazione, analisi tabulati telefonici, visione filmati di videosorveglianza, escussione testimoniali hanno consentito di riscostruire la dinamica dell’omicidio, individuarne gli autori e risalire al plausibile movente di natura economica.
Importanti nella ricostruzione della dinamica sono stati i rilievi balistici, gli accertamenti tecnici e le comparazioni effettuate dai carabinieri del RIS di Messina, con il ritrovamento di residui di polvere da sparo sull’autovettura utilizzata dai sicari, un SUV di grosse dimensioni preso a noleggio per l’occasione, che hanno consentito di chiudere il cerchio intorno ai responsabili.
A uno dei tre indagati, il 31enne, la misura è stata notificata in carcere, dove già si trovava per altri reati contro la persona e inerenti gli stupefacenti.
Nota
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’autorità giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
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