PORTO PALO DI CAPO PASSERO – Il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA, Lorenzo Croce, interviene sulla vicenda del fattorino trovato morto a Porto Palo di Capopassero in provincia di Siracusa, sul cadavere del quale sono stati rinvenuti morsi dei cani Corso che erano a guardia nella proprietà privata dove è accaduta la tragedia.
“Premesso che la morte di un uomo rappresenta una tragedia senza ritorno e che quindi noi ci stringiamo al dolore dei familiari del decuius – afferma Lorenzo Croce presidente di AIDAA – ci teniamo a sottolineare che prima di formulare qualsiasi voglia giudizio sul comportamento dei cani che potrebbero aver agito solo in difesa del loro territorio facendo quello per cui sono stati educati o addestrati”.
Lorenzo Croce continua il suo pensiero in difesa dei tre cani, affermando che “prima di addossare ai tre cani Corso qualsiasi responsabilità che potrebbe portare a decisioni irreparabili nei loro confronti, chiediamo che si attendano i risultati dell’esame autoptico sul corpo del defunto e che si analizzi seriamente sia il comportamento dei cani che ora sono sotto sorveglianza da parte dei medici veterinari della ASP di Siracusa, sia le loro azioni che potrebbero essere state di semplice difesa del territorio da quello che loro consideravano un’intruso”.
Intanto, sul suo profilo Facebook, ha voluto spendere qualche parola Antonino Rocca, proprietario dell’agriturismo “Tenuta Walter” dove si è consumata questa orribile vicenda.
“È con un dolore lancinante nel cuore ,e con una totale angoscia nell’anima che ci stringiamo alla famiglia del povero Tino Zuccaro, un padre di famiglia che ha perso la vita all’interno della nostra proprietà, mentre faceva il suo lavoro.
Non vogliamo qui ne difenderci ne giustificare nulla di quello che è successo, spetta alla magistratura e agli organi competenti questo gravoso quanto delicato compito!
Qui vogliamo solo dire che siamo sommersi dal dolore per il povero uomo che conoscevamo da anni, e che inverosimilmente avremo preferito succedesse a noi stessi una disgrazia e non a lui, a questo punto ci sentiamo impotenti difronte un avvenimento che ha segnato per sempre sia la famiglia Zuccaro che la nostra, conosciamo l’atroce dolore e il lutto, avendo perso per una perforazione intestinale non riconosciuta un figlio di diciassette anni, e solo pochi giorni dopo mio padre a causa del dolore per il piccolo Walter, conosciamo il senso di impotenza, di angoscia e di ingiustizia che si prova in questi momenti, pensavamo che dopo quello che è successo a noi nel 2017 avevamo visto tutto nella vita ma evidentemente ci sbagliavamo ci sentiamo Affranti, frastornati immersi in un incubo. Indipendentemente da qualsiasi forma di responsabilità involontaria.. siamo strappati nell’anima!
Chiediamo se è possibile, solo rispetto, per un dolore che non si potrà mai cancellare sia per la famiglia
del Sign Tino che per noi”.