Il ministro Martina fa visita ad Augusta per il rilancio del mercato del pesce

Il ministro Martina fa visita ad Augusta per il rilancio del mercato del pesce

AUGUSTA – Maurizio Martina, ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, ha fatto visita ad Augusta in occasione del “Blu Day”, l’evento internazionale sulla pesca nell’ambito delle iniziative inserite nel semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea.

Il ministro ammette di aver voluto questo incontro in Sicilia al fine di rilanciare la centralità della zona euro-mediterranea nelle politiche globali sulla pesca e sul mare. Da qui, infatti, possono partire contributi e spunti per lavori futuri. E l’Italia ha un patrimonio che vale un miliardo da spendere in questa direzione.

Nel corso del suo intervento, Martina ha poi illustrato alcuni numeri dell’intero comparto: solo in Europa il settore dà lavoro ad oltre 110mila persone, con un fatturato delle attività di trasformazione del pescato che supera i 30 miliardi di euro. La flotta europea è composta da più di 85mila imbarcazioni, di cui il 14% è rappresentato dall’Italia.

Secondo il ministro, operare sullo stesso mare, sugli stessi mercati, con un forte scambio di risorse e capacità umane, è una occasione di grande portata, anche sotto il profilo politico. L’Europa può esprimere la sua leadership, più di quanto abbia fatto finora. Proprio in quest’ottica, e nel ruolo di presidenza di turno, Martina invita la commissione a promuovere un lavoro concreto di coordinamento con i paesi rivieraschi e mediterranei, in Adriatico come al Sud, per migliorare i rapporti e attuare politiche coordinate che possano al contempo tutelare le risorse ittiche e correggere alcune problematiche di competitività che oggi si evidenziano.

Il ruolo della politica poi, secondo Maurizio Martina, risiede nella tutela delle risorse marine, che devono essere conservate insieme alle attività collegate, sviluppando politiche ambientali e di sicurezza dei mari a tutto tondo. L’UE ha stanziato quasi 6 miliardi di euro, ed è molto importante che – per la prima volta – vi è la possibilità di sfruttare a pieno un fondo europeo per gli affari marittimi che cerca di fare questo salto di qualità.

Il governo italiano, secondo quanto sostenuto dal ministro, ha un tesoretto da spendere: un miliardo di euro della nuova programmazione e con la riprogrammazione delle risorse residue per contrastare la crisi e dare futuro all’intera filiera ittica. È stata inoltre avviata una task force per evitare il disimpegno dei fondi della scorsa programmazione, nel tentativo di coordinare il lavoro con le Regioni, al fine di spendere di più e meglio i fondi messi a disposizione dall’UE.