MARZAMEMI – “Territorio intenso, profumato, pieno di sapori da scoprire. Vi conquisterà per sempre!”: si legge così sul sito del piccolo borgo marinaro, Marzamemi.it (qui il link), meta scelta da molti turisti nella stagione estiva per le spiagge bianche e i piatti tipici… e così è, in fondo… peccato che a fare da contorno a tutto ciò c’è anche l’inebriante odore di fogna.
Questa che stiamo per raccontarvi è la storia di ogni anno ma, soprattutto, è la testimonianza di chi – in una sera di luglio – ha deciso di passeggiare per le viuzze di Marzamemi, tra bancarelle, ristoranti e bar, imbattendosi in un “lago di pipì e cacca”. Scusate il francesismo e le parole poco garbate ma nessuna frase esprime meglio quanto accade da circa 30 giorni, con intermittenza, nel borgo marinaro tanto apprezzato.
Facciamo un passo indietro e ritorniamo al 7 luglio scorso quando al viale Lido si è aperto il manto stradale facendo letteralmente scoppiare i tombini fognari: un lago di liquami che ha invaso viale Paolo Callari con tanto di turisti che fuggivano in ogni dove e commercianti infuriati.
In quell’evento, gli addetti ai lavori, ripararono il danno con mattoni forati e tavoli di legno creando una passerella per non “cadere” in quanto fuoriusciva.
Nonostante quanto accaduto nessuno dell’amministrazione comunale di Pachino si preoccupa però di riparare effettivamente la rete idrica fognaria che, ogni anno, causa non pochi problemi e disagi.
La causa della fuoriuscita di liquame è da ricondurre al fatto che questa rete idrica venne costruita negli anni Ottanta circa e quindi verte in condizioni disastrate: la mole di turisti nei mesi estivi è tanta e la fogna non “reggendo” tutto questo via vai… “esplode”.
Un grido d’aiuto che la rete idrica fognaria non sa come meglio esprimere se non gettando fuori tutto quello che contiene: il punto è che tutto ciò è accaduto nel mese di luglio quando la maggior parte delle persone non è ancora in ferie… quello che ci si chiede è cosa potrebbe accadere nel mese che è appena entrato con il numero di turisti che si raddoppierà.
Intanto il fuggi fuggi e il passaparola mediatico si fa sempre più insistente: basta collegarsi sul sito di TripAdivsor per leggere commenti poco felici sul piccolo borgo marinaro.
Dalla Russia con furore per inebriarsi con una “fogna a cielo aperto”.
Se non credete a quanto vi abbiamo raccontato, vi basterà salire in macchina, giungere a Marzamemi e immergervi tra spiagge bianche, negozietti tipici e ristoranti. D’altronde, i commercianti, se non lavorano nel periodo estivo, quando dovrebbero farlo? Peccato che, tra una passeggiata e una buona granita, non dovrete mai dimenticarvi di tapparvi il naso… anche se l’odore nauseabondo inebrierà lo stesso il vostro olfatto.
A tal proposito il M.A.P., Movimento Autonomo Pachinese, lancia un allarme riguardo alla gestione igienica della città di Pachino chiedendo l’intervento coeso di tutte le forze politiche “alternative” a questa amministrazione nel dire “basta anche ai disastri ambientali ed igienico sanitari”.
“Ieri la spazzatura, oggi la fognatura: un sistema che scoppia in città e nella bellissima borgata di Marzamemi – dichiara Giordano Di Raimondo Metallo – diffondendo nell’aria esalazioni insopportabili. Tutti sapevamo che questo sistema fognante non venne progettato per un incremento esponenziale delle presenze nella stagione estiva e conoscevamo la vetustà e le ridotte dimensioni delle condutture”.
“Un ufficio tecnico che per anni autorizza nuove aperture di locali, che trasforma delle ‘bettole’ in ristoranti, che autorizza l’ospitalità di migliaia e migliaia di visitatori doveva aspettarsi quello che è accaduto: il disastro igienico sanitario in piena stagione turistica”. E ancora: “Insipienza, noncuranza, convenienza, chissà cosa spinge ad autorizzare ‘tutto’ anche non sempre regolarmente”.
“Quello che è certo – continua il portavoce del M.A.P. – è che oggi Marzamemi si ritrova con un sistema fognario fermo agli anni delle tonnare, mentre sopra i tunnel sotterranei, l’urbanizzazione, diventa business economico. A piangerne le conseguenze sono albergatori regolari e ristoratori che hanno visto spuntare come funghi un mercato selvaggio del turismo improvvisato fatto di centinaia di attività neonate. Investitori cui sicuramente questa politica approssimativa vuol far passare la voglia di pagare le tasse o di investire in questa giungla di autorizzazioni”.
Ma non è finita qui… vogliamo anche raccontarvi di come l’amministrazione abbia deciso di “guadagnare” dai bagni pubblici installati alcuni mesi fa nel piccolo borgo marinaro. Un cartello parla chiaro: “Bagni pubblici Marzamemi – Dal 25 luglio al 30 settembre 2017 aperto tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 23. Si chiede un contributo di 50 centesimi per la gestione del servizio l’igiene e la pulizia”.
Un luogo paradisiaco che da diversi anni a questa parte è diventato uno dei luoghi più gettonati e rinomati per bellezza e che accoglie turisti ma che, in realtà, è “sommerso” da problemi che l’amministrazione comunale, evidentemente, non intende sistemare.