Lentini, strage Borsellino ricordata con una “marcia contro il silenzio”

LENTINI –Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Così diceva Paolo Borsellino in un’intervista qualche giorno prima di morire. E così ha voluto ricordarlo Lentini. A ventiquattro anni dalla strage di via D’Amelio. Con una marcia contro il silenzio in memoria del giudice ucciso dalla mafia.

A organizzare la manifestazione, Emanuela Ruma e Salvo Mazzone che hanno coinvolto associazioni, studenti, commercianti, club service, artigiani, comunità religiose, la Cgil di Lentini, singoli cittadini e le amministrazioni comunali di Lentini, Carlentini e Francofonte. Tutti uniti per dire no alla mafia e alla criminalità.

Lentiniha detto Emanuela Rumasta reagendo e vuole il cambiamento. Un segnale che ieri sera si è percepito. Così come si è percepita la voglia di riscatto da parte dei cittadini che erano in tanti. Infatti l’iniziativa è nata in ricordo della strage di via D’Amelio ma vuole essere anche un modo per chiedere alla città di rompere il silenzio”.

La serata si è aperta con una fiaccolata partita da piazza Beneventano per arrivare a piazza Umberto dove sono intervenuti in tanti per portare le proprie testimonianze. Tra in presenti, il questore di Siracusa, Mario Caggegi; il dirigente del commissariato di Lentini, Marco Dell’Arte; i sindaci di Lentini e Carlentini, Saverio Bosco e Pippo Basso e il vicesindaco di Francofonte, Antonio Inserra nonché l’imprenditore palermitano che ha denunciato i suoi estortori, Gianluca Calì. Presenti pure i familiari di vittime di mafia, Aparo, Di Giorgio, Catalano, Pisano, Vecchio e Raiti.

Al termine un concerto di artisti locali, tra cui il giovane Simone Costanzo. Ultima manifestazione sulla legalità, il corteo contro la delinquenza, organizzato da Emanuela Ruma il 14 marzo. Associazioni, scuole, cittadini e commercianti, tutti uniti, per una Lentini libera dalla criminalità.

Gisella Grimaldi