Incendio nella riserva Cavagrande di Cassibile: il commento del Codacons

Incendio nella riserva Cavagrande di Cassibile: il commento del Codacons

SIRACUSA – All’interno della riserva Cavagrande di Cassibile si è sviluppato un vasto incendio. Il rogo ha interessato la parte boschiva e poco dopo essersi alzata la nuvola di fumo sono arrivate numerose richieste di intervento.

Incendio nella riserva Cavagrande di Cassibile: forestale in azione

La Forestale di Siracusa, per provare a tamponare la marcia delle fiamme, ha inviato tre squadre, sul posto c’è anche il personale della Protezione civile ma i soccorritori non sono riusciti ancora a stoppare il focolaio, per cui è stato inoltrata la richiesta per l’invio dei mezzi aerei per bloccare l’avanzata delle fiamme. Non è ancora chiaro se l’incendio sia di matrice dolosa.

Il commento del Codacons

Relativamente all’incendio che ha colpito la Riserva di Cavagrande di Cassibile, il Codacons Sicilia esprime profondo rammarico e viva indignazione. Difatti, purtroppo, non si tratta certo di un episodio isolato, poiché la storia recente registra un incendio ogni anno, che causa danni ingenti al patrimonio ambientale della riserva.

Con quest’ultimo rogo emerge con chiarezza che la prevenzione continua a fallire, posto che le misure avrebbero dovuto tenere sotto controllo aree ad altissimo rischio durante la stagione estiva, ed è evidente che qualcosa non ha funzionato.

D’altra parte, ogni volta le istituzioni provano a correre ai ripari, ma ciò che realmente manca è una strategia preventiva efficace, coordinata e continua. Ebbene, dice Bruno Messina, presidente Codacons Siracusa, questi incendi non colpiscono solo la vegetazione, ma infliggono un duro colpo all’immagine di un sito di rilevanza naturalistica, archeologica e turistica come Cavagrande, minacciando l’attrattività del territorio e la sicurezza di escursionisti e visitatori.

Continua l’avvocato Messina, che la prevenzione antincendio, prevista dalle normative e dai piani di protezione civile regionali, deve essere attiva e trasparente, con controlli periodici su sopravvenuti fattori di rischio (vegetazione secca, assenza di fasce stabili tagliafuoco, sorveglianza aerea e terrestre).

“La sorveglianza sul territorio non funziona”

E se oggi dobbiamo assistere per l’ennesima volta a questo dramma, è evidente che la pianificazione e la sorveglianza sul territorio non funzionano, dunque occorre rivederle profondamente.

Il Codacons Sicilia, quindi, evidenzia che è essenziale migliorare le capacità operative della Protezione Civile e delle forze antincendio, perché la stagione calda si profilava già a inizio giugno, e invita le autorità competenti a dare risposte chiare e concrete, attivando con urgenza un piano di prevenzione per ripristinare fasce tagliafuoco e sorveglianza continua, migliorando la tempestività e la disponibilità dei mezzi, in particolare aerei, per intervalli critici e promuovendo un piano di riconversione ambientale e valorizzazione post-incendio della riserva, coinvolgendo le comunità locali e le associazioni ambientaliste.

Il Codacons Sicilia, infine, ribadisce la necessità di cambiare approccio per scongiurare il ripetersi di questo schema distruttivo, sempre a discapito del nostro patrimonio e della sicurezza dei siciliani.