Imprenditori “risparmiatori” nel siracusano: 17 su 68 lavoratori in nero, sanzioni per quasi 70 mila euro

Imprenditori “risparmiatori” nel siracusano: 17 su 68 lavoratori in nero, sanzioni per quasi 70 mila euro

SIRACUSA – I carabinieri di Siracusa, insieme con i militari del Comando Provinciale e Personale, insieme con i dirigenti dell’I.T.L., hanno eseguito 15 ispezioni e controllato le posizioni lavorative di 68 dipendenti.

Il lavoro si riferisce agli ultimi dieci giorni di ottobre, ed è stato svolto in diversi Comuni del territorio provinciale al fine di ottimizzare la presenza dello Stato in difesa della legalità.

In questa occasione, sono stati individuati 17 lavoratori in nero su 68 lavoratori, ossia uno su quattro era occupato senza alcuna tutela previdenziale ed assicurativa. “Il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori è uno degli obiettivi primari perseguiti dal Comando Tutela Lavoro” – come sottolinea il Comandante del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo Ten. Col. Pierluigi Buonomo – “ed anche grazie alle novità introdotte in materia di lotta al caporalato, per realizzare tale obiettivo sarà dato massimo impulso all’attività ispettiva.”.

Per questa ragione, sono state sospese 4 attività imprenditoriali per avere impiegato lavoratori in nero oltre la soglia del 20% della forza occupata al momento dell’accesso ispettivo.

In particolare, la sospensione dell’attività è stata disposta per:

  • un hotel di Siracusa, che aveva occupato 1 uomo delle pulizie su 2 in nero. (50%);
  • una azienda agricola di Pachino che aveva occupato 6 braccianti su 6  in nero. (100%);
  • un ristorante di Avola che aveva occupato 4 camerieri su 7  in nero. (57%);
  • una casa di riposo di Carlentini, che aveva occupato 3 persone delle pulizie su 7  in nero. (43%);

Sono stati, inoltre, denunciati alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siracusa, tre imprenditori per avere violato norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, di cui al D.Lgs 81/08; in particolare:

– il primo, per la prevenzione sui rischi di caduta dall’alto;

– il secondo, per il rischio da esposizione ad agenti chimici nocivi per la salute;

– il terzo, per la mancata tutela dei lavoratori per esposizione al rischio di incendio.

Le sanzioni amministrative e le multe complessivamente contestate ammontano a quasi 70 mila euro.