SIRACUSA – I carabinieri della Stazione di Belvedere hanno arrestato un pregiudicato di 43 anni gravemente indiziato di violazione degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.
I militari, nel corso dei quotidiani controlli ai soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale, hanno accertato la violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione in quanto l’uomo è uscito dalla sua abitazione in orario non consentito.
Il 43enne è stato immediatamente rintracciato e, dopo le formalità di rito, è stato posto ai domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria aretusea.
Arrestati un 41enne e una 32enne per aver tentato di aggredire i militari
I carabinieri dell’Aliquota Operativa della compagnia di Augusta hanno denunciato all’autorità giudiziaria un uomo e una donna, rispettivamente di 41 e di 32 anni, entrambi sono gravemente indiziati di resistenza a Pubblico Ufficiale e l’uomo anche per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
I militari hanno sorpreso la coppia nel centro cittadino nel momento in cui il 41enne stava effettuando una “cessione sospetta” a un uomo di origini tunisine e, immediatamente bloccati, è stato recuperato l’involucro che conteneva circa 2 grammi di marijuana.
In quel contesto, la coppia, verosimilmente allo scopo di eludere il controllo, ha tentato invano di aggredire i militari con calci e pugni e di divincolarsi per guadagnare la fuga.
Entrambi sono stati denunciati per resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre l’uomo dovrà rispondere anche per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
Il tunisino 37enne è stato segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti.
53enne riconosciuta colpevole di un furto avvenuto nel 2019
I carabinieri della Stazione di Palazzolo Acreide hanno arrestato una 53enne del luogo in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Sorveglianza presso la Corte d’Appello di Catania.
La donna è stata riconosciuta colpevole di furto commesso nel 2019 in un centro commerciale di Augusta e condannata a 3 mesi e 28 giorni di reclusione.
L’arrestata, dopo le formalità di rito, è stata posta in detenzione domiciliare presso la sua abitazione, come disposto dall’autorità giudiziaria etnea.