SIRACUSA – I carabinieri della Stazione di Siracusa Ortigia hanno denunciato per furto due individui già noti alle forze dell’ordine, di 49 e 34 anni, i quali hanno commesso in passato altri furti in attività commerciali.
Nel corso di una notte, i due soggetti si sono introdotti in un locale di ristorazione situato nel centro storico della città, forzando la porta di ingresso con un piede di porco e rubando il registratore di cassa contenente circa 150 euro.
Grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza, i carabinieri sono riusciti a identificare i colpevoli, che sono stati quindi denunciati all’autorità giudiziaria di Siracusa.
Sabato sera, invece, a Palazzolo Acreide, i carabinieri della Stazione locale e di quella di Buccheri hanno arrestato un uomo di 37 anni di Solarino, poiché trovato in possesso di circa 20 grammi di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina e hashish.
Durante la celebrazione del Carnevale, i carabinieri sono intervenuti per porre fine a una rissa tra alcuni giovani, tra cui era presente anche il 37enne.
Il comportamento sospetto dell’uomo ha attirato l’attenzione dei militari, che hanno deciso di procedere a una perquisizione personale, trovando addosso all’uomo la considerevole quantità di droga.
Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato posto ai domiciliari, come stabilito dall’autorità giudiziaria di Siracusa.
Furti in abitazione
Anche a Palermo i carabinieri della compagnia di Lercara Friddi sono intervenuti e hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese.
L’ordinanza riguardava 5 uomini di 30 anni di Palermo, accusati di furto in abitazione, ricettazione e porto abusivo di arma corta.
L’indagine articolata, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Termini Imerese e condotta dai militari dell’Arma, ha permesso di contestare ai sospettati oltre 25 furti in abitazioni commessi, in collaborazione tra loro, tra agosto e settembre dell’anno scorso nei Comuni di Castronovo di Sicilia, Roccapalumba, Vicari e Lercara Friddi.
Il bottino ricavato dai furti sarebbe stato di circa 50mila euro. I sospettati sono, inoltre, accusati di aver commesso il reato di ricettazione di due auto rubate, oltre alla detenzione illegale e il trasporto in luogo pubblico di una pistola.
L’investigazione è stata avviata in seguito a una serie di furti in abitazioni e casolari di campagna avvenuti in poco più di trenta giorni, durante la fine della scorsa stagione estiva, nella zona di Lercara Friddi e Comuni limitrofi, di notte.
I carabinieri di Lercara Friddi hanno effettuato servizi di controllo del territorio, che avevano già portato, nella notte del 21 al 22 settembre 2022, all’identificazione e alla denuncia in stato di libertà dei cinque sospettati.
I sospettati erano arrivati all’obiettivo designato a bordo di due auto rubate a Palermo, armati di una pistola.
Si sarebbero sbarazzati della refurtiva, delle auto rubate e della pistola prima di essere fermati dai militari, mentre cercavano di tornare a Palermo a bordo di un’auto intestata a uno di loro.
Secondo l’ipotesi investigativa, la banda di malviventi avrebbe operato esclusivamente di notte, in abitazioni e casolari situati nelle zone rurali e periferiche dei Comuni del palermitano.
I ladri, a bordo di autovetture rubate poco prima nel capoluogo, avrebbero saccheggiato ogni cosa, dalle suppellettili comuni come piatti e bicchieri, agli elettrodomestici come frigoriferi, fino ad attrezzi agricoli di valore come decespugliatori e motoseghe.
La refurtiva sarebbe stata caricata a bordo dei veicoli rubati, con cui i ladri avrebbero fatto rientro a Palermo prima dell’alba.
Il furto, meticolosamente organizzato in un vero e proprio piano, forniva ai malviventi la maniera giusta di agire in caso di sorpresa da parte delle forze dell’ordine, in quanto avrebbero abbandonato le autovetture rubate sulla strada e si sarebbero dati alla fuga a piedi nelle campagne, per poi essere recuperati da uno dei complici alla guida di un’auto regolarmente intestata.
La refurtiva sarebbe stata poi immessa nel mercato nero palermitano attraverso una rete di ricettatori.
I soggetti coinvolti nell’operazione sono stati portati nel carcere “Lorusso – Pagliarelli” di Palermo.
Altresì, è stata avanzata la richiesta di applicare nei loro confronti la misura preventiva del foglio di via obbligatorio per un periodo di tre anni, che impedisce loro di tornare nei Comuni in cui hanno commesso i reati di furto in abitazione.