Flora Riserva Saline di Priolo devastata dalle fiamme, Cilea: “Fenicotteri saranno il simbolo della rinascita”

PRIOLO GARGALLO – Vegetazione quasi del tutto danneggiata, esemplari di fauna tra le vittime e un intervento dei vigili del fuoco conclusosi solo durante la scorsa notte. Questa è solo una sintesi di quanto accaduto a Priolo Gargallo, nel Siracusano, precisamente nella Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo, devastata dall’enorme incendio di ieri.

Un luogo che da anni è fiore all’occhiello per la presenza di specie rare di flora e fauna e per la valorizzazione del patrimonio naturalistico della nostra isola, e che adesso si troverà ad avere a che fare con un processo di ricostruzione dopo gli ingenti danni subiti ieri.

Della vegetazione si è salvata solo una piccolissima parte e la conferma arriva da Fabio Cilea, direttore della Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo, che in primis spiega come ciò che è accaduto ieri sia davvero singolare. Quanto si è salvato però rappresenterà il punto di partenza per la rinascita.

“Quello che è successo ieri – afferma Cilea – credo che sia stato un evento del tutto eccezionale. In trent’anni non ho mai vissuto un momento così tragico. Si è trattato di un incendio da chioma, alimentato da fortissimi venti caldi che ti portavano a tentare di intercettare il fuoco in un punto, ritrovandoti però subito dopo circondato dal fuoco stesso. Ho chiesto a tutti i volontari di ritirarsi perché non abbiamo la competenza dell’antincendio, anche se volevamo avere un ruolo nel coadiuvare, e abbiamo informato gli organi competenti. C’era una coltre di fumo altissima, che dava idea di quel che stava succedendo. Degli alberi che pensavamo di aver messo in sicurezza non è rimasta una pianta. Se è rimasto il 10 % della flora che avevamo è tanto. Una cosa positiva riguarda gli uccelli acquatici, in particolare i fenicotteri, che si sono salvati. Questo è l’elemento che ci dà il là per ripartire, anche perché le saline qui sono importanti. La vegetazione fa anch’essa la sua parte in termini di strutturazione del suolo e per pulire l’aria di questo territorio, e la speranza è che tutto ricresca nel più breve tempo possibile. Purtroppo la fauna del terreno, come rettili, anfibi e mammiferi, ha subito uno choc e ci sono state parecchie vittime”.

Le operazioni di messa in sicurezza della zona sono durate diverse ore. Il luogo rimarrà chiuso, non si sa per quanto tempo, e il processo di rinascita seguirà delle tappe ben definite.

“Ho lasciato la Riserva a mezzanotte e 45 – conclude Cilea – e all’una la squadra dei vigili del fuoco mi ha assicurato che tutti i focolai erano spenti e che quindi il sito era in sicurezza. Al momento, e non si sa fino a quando, la Riserva sarà chiusa, anche se stiamo ragionando su come, nel più breve tempo possibile, si possa riaprire almeno un pezzetto in totale sicurezza per dare continuità a quanto fatto finora a chi usufruisce di questo sito. I fenicotteri saranno il simbolo della rinascita della Riserva, che deve risorgere più bella di prima. La notte insonne che ho trascorso è stata concentrata sulla riorganizzazione delle idee per far ripartire questo sito nel più breve tempo possibile con le operazioni necessarie, ovvero valutare la messa in sicurezza dei vari siti, il danno ecologico ambientale che è stato fatto, anche da un punto di vista economico, per i capanni e le staccionate distrutte, e lavorare per ripristinare il prima possibile e per riaprire la Riserva in condizioni di massima sicurezza”.

Fonte immagini: Fabio Cilea