Esposizione ad amianto per 21 operai vecchie Industrie Meccaniche Siciliane, Vicario (Ona): “Non demordiamo”

Esposizione ad amianto per 21 operai vecchie Industrie Meccaniche Siciliane, Vicario (Ona): “Non demordiamo”

PRIOLO GARGALLO – Fa discutere ancora la questione relativa al mancato riconoscimento dei benefici contributivi per i lavoratori delle vecchie Industrie Meccaniche Siciliane di Priolo Gargallo, nel Siracusano. Il ribaltamento della sentenza da parte della Corte dAppello di Catania non è stato ben digerito da chi ha a cuore la problematica e ben 21 operai stanno portando avanti lo sciopero della fame per la terza settimana consecutiva.

Adesso la parola passerà alla Cassazione, ma l’incontro tra il componente della Commissione Igiene e Sanità, Giuseppe Pisani, e il presidente dell’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto), Ezio Bonanni, avvenuto lo scorso 20 luglio, lascia qualche speranza.

A dare una conferma di ciò è il coordinatore regionale dell’Ona, Calogero Vicario, che dà in primis un’idea su come la notizia del rovesciamento della sentenza sia stata avvertita dai lavoratori e anche su come la vicinanza della politica sia fondamentale. In questo senso l’incontro di lunedì è stato un punto di partenza.

“Dopo l’incontro sembra che ci sia la volontà – afferma Vicario –, ma noi non demordiamo e teniamo alta lattenzione. Agli operai è crollato il mondo addosso, ma si è deciso di reagire, di attenzionare le nostre problematiche e di trovare la soluzione nella politica. A partire dall’incontro tra Pisani e Bonanni è iniziata linterlocuzione con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e Pisani stesso ha detto via social come si cerchi di trovare una soluzione a questa vicenda. Noi comunque chiamiamo alla mobilitazione generale tutti i lavoratori siciliani e la politica è chiamata a dare risposte. Il sito delle Industrie Meccaniche Siciliane è dismesso, ma l’amianto è ancora lì e la presenza è certificata, anche perché esso si utilizzava nelle lavorazioni che venivano fatte, in quanto c’erano saldatori carpentieri. L’esposizione alla sostanza c’è stata e, anche se non si conosce il valore esatto, è stato accertato come essa sia stata oltre le 100 fibre al litro, che è la soglia stabilita dalla legge”.

Immagine di repertorio