Emanuele Scieri, una vita spezzata e due genitori che aspettano giustizia da 17 anni

SIRACUSA – Mamma Isabella e papà Corrado stanno ancora aspettando.

Aspettano giustizia, quella che non è mai stata fatta per la morte misteriosa del loro amato figlio Emanuele, ma, forse, a distanza di 17 anni dalla sua scomparsa, vogliono sapere “solo” la Verità.

Emanuele Scieri, aveva soltanto 26 anni. Era un ragazzone di 1,90, fisico atletico, sguardo fiero di chi sa cosa vuole dalla vita. Laureato in giurisprudenza, non amava i soprusi, le prevaricazioni, le ingiustizie.

Emanuele muore in circostanze misteriose a ridosso del Ferragosto del 1999, vittima, probabilmente, di quegli stessi soprusi, prevaricazioni e ingiustizie che aveva sempre odiato.

La sua schiena non si sarebbe piegata e, forse, è per questo che qualcuno ha deciso di spezzargliela. Solo un volo di 12 metri poteva spegnere quel parà della Folgore dal carattere deciso.

Da quell’estate si sono susseguite 4 inchieste per far luce sulla vicenda, ma nessuna di esse ha dato esiti più significativi di una bolla di sapone scoppiata dal dito di un bambino.

lo Stato italiano ci riprova con una commissione parlamentare d’inchiesta, l’ennesima, e, si spera l’ultima, la definitiva, la decisiva.

il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha parlato di un “vulnus inaccettabile” proprio riferendosi alla morte di Emanuele Scieri, il paracadutista trovato senza vita all’interno della caserma della Folgore “Gamerra” di Pisa.

“Il caso di Scieri è una ferita ancora aperta – ha detto il ministro – troverete piena collaborazione del ministero della difesa e per questo non ci saranno porte chiuse o socchiuse. Tutti gli atti ed i documenti verranno messi a disposizione”.