SIRACUSA – Il 29 novembre 2018 un drone ha attaccato la Libia violando il diritto internazionale e il diritto interno italiano. L’autorizzazione all’operazione è stata data dalla base militare di Sigonella da un Comandante italiano, a causa dell’attacco sono morti 11 civili, membri della comunità Tuareg vicino a Ubari.
Le famiglie delle vittime hanno denunciato l’accaduto all’Ufficio del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Siracusa, sostenuti da Rete Italiana Pace e Disarmo, Reprieve e European Center for Constitutional and Human Rights (Ecchr).
Chantal Meloni consulente legale di Ecchr dichiara: “Chiaramente, un’operazione condotta droni che implica l’uso di forza letale non è considerabile di routine”.
“Mentre Africom è direttamente responsabile di tale decisione – continua Meloni – il Comandante italiano deve aver conosciuto e approvato l’operazione e può quindi essere ritenuto penalmente responsabile come complice per aver permesso un attacco letale illegale. Tale circostanza configurerebbe una violazione del diritto internazionale e del diritto alla vita”.
Il Comando Africano degli Stati Uniti (Africom) è responsabile delle relazioni e le operazioni militari statunitensi che si svolgono in tutto il continente africano, ha riconosciuto di aver compiuto l’attacco. Ha però aggiunto che le persone uccise erano membri di al-Qaeda un movimento islamista sunnita paramilitare, un’accusa che la comunità nega categoricamente.
Fonte foto Star Magazine