AVOLA – Sette soggetti in manette, un obbligo di dimora e 12 persone denunciate complessivamente. Questo è il bilancio dell’operazione “Coca Drive in” della polizia che ha individuato una fiorente attività di spaccio in un quartiere cittadino. Il tutto era gestito da un nucleo familiare.
L’operazione ha tenuto impegnati circa 60 poliziotti del commissariato di Avola, della Squadra Mobile di Siracusa, della Polizia scientifica, del Reparto Prevenzione Crimine di Catania e delle Unità Cinofile Antidroga della Questura etnea.
Secondo i primi accertamenti, la droga veniva acquistata a Catania e venduta ai clienti di Avola mentre sostavano in strada, quasi come fosse un “drive in”. Da questo modus operandi deriva il nome dell’operazione.
Il gruppo forniva le dosi e pretendeva il pagamento anche attuando violenze fisiche e minacce, perpetuando il reato di estorsione aggravata.
L’inchiesta è partita dalla denuncia di una madre di un tossicodipendente che non riusciva più a far fronte ai debiti contratti per acquistare la cocaina, stanca anche delle ritorsioni ai danni della propria famiglia.
La cessione di stupefacente avveniva tra le vie di Avola vicine alla casa di due degli indagati, un uomo e una donna. Quando il 48enne è stato arrestato, la moglie 38enne lo “sostituiva” nel ruolo. Lui, invece, continuava a spacciare nonostante fosse agli arresti domiciliari.
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