Bomba dentro auto di un avvocato: arrestata famiglia vicina al clan mafioso Giuliano

Bomba dentro auto di un avvocato: arrestata famiglia vicina al clan mafioso Giuliano

PACHINO – Minaccia e violenza a un pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegale di un ordigno esplosivo, tutti aggravati dalle modalità mafiose e dalla finalità di agevolare il clan Giuliano, attivo nel territorio di Pachino e Portopalo di Capo Passero. Con queste accuse la polizia, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Catania, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Giuseppe Vizzini, detto “Peppe Marcuottu”, di 54 anni, i figli Simone, di 29 anni, e Andrea, di 24.

L’indagine è scattata nel 2017: a febbraio dell’anno scorso, infatti, l’avvocato Adriana Quattropani si era recata la prima volta a Pachino nelle vesti di curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Siracusa e stava mettendo i sigilli ad un distributore di carburante, gestito dalla ditta condotta dalla moglie di Giuseppe Vizzini. In questa prima visita a Pachino, l’avvocato era stata minacciata al fine di interrompere la procedura di sequestro del distributore.

Nel dicembre 2017 è iniziata l’indagine. In quella seconda occasione era stato fatto esplodere un ordigno, verosimilmente una bomba carta, che aveva danneggiato l’auto dell’avvocato.

Gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto in piazza Indipendenza grazie alle telecamere che riprendono le fasi dell’attentato, compreso l’acquisto di un accendino poco prima dell’esplosione. Poi ci sono le intercettazioni telefoniche tra Giuseppe Vizzini e il boss Salvatore Giuliano e alcune testimonianze. Altri legami tra le due famiglie esistevano tra il figlio di Giuliano e quello di Vizzini, entrambi titolari dell’impresa agricola “La Fenice” avviata nel 2013 e attiva nel settore della produzione ortofrutticola.

Giuseppe Vizzini e i figli Simone e Andrea (nella foto in basso, in ordine da sinistra a destra) si trovano nel carcere di Bicocca, a Catania, mentre un quarto uomo, Giovanni Aprile, 40 anni, è attualmente ricercato.