SIRACUSA – Il Coordinamento Nazionale SiNAPPe esprime compiacimento per le operazioni effettuate dal personale di Polizia Penitenziaria della casa circondariale di Siracusa.
“Nella mattinata del 18 ottobre, un’operazione di polizia condotta all’interno della casa circondariale di Siracusa, diretta dal comandante di reparto, con grande professionalità e impegno, è riuscita a ritrovare 3 smartphone, 9 micro telefoni e 3 armi rudimentali, tutti ben occultati all’interno dei luoghi dove vivono i detenuti“, sottolinea il SiNAPPe in una nota.
“Non possono essere sottovalutati simili episodi – dice il coordinatore regionale del SiNAPPe, Rosario Mario Di Prima – che accadono in una realtà molto interessata da un numero elevato di detenuti, sottodimensionata degli organici di Polizia Penitenziaria che, comunque, riescono a tenere il totale controllo della sicurezza“.
“L’operazione condotta all’interno della casa circondariale di Siracusa, se pur in una situazione di forte carenza di personale, dà la misura del contrasto inconfutabile per chi vorrebbe sopraffare l’azione dello stato e per l’insofferenza alle regole penitenziarie da parte di alcuni detenuti. Abbiamo riflettuto molto sui vari episodi che si sono susseguiti, ferma rimane la nostra convinzione che la sicurezza e l’azione dello Stato all’interno dell’istituto penitenziario siracusano sono un elemento primario“.
“Ciò accade, rileva – Di Prima – in una casa circondariale che ha una carenza vistosa degli organici di Polizia Penitenziaria, determinata da una politica confusa dell’amministrazione penitenziaria. Il ritrovamento di telefoni e armi rudimentali ci deve far riflettere – continua Di Prima-, ancora una volta l’opera meritoria della Polizia Penitenziaria di Siracusa dimostra che c’è un forte attaccamento al dovere e grande professionalità nella gestione dell’istituto penitenziario“.
“È nostra convinzione che la sicurezza e l’azione dello Stato all’interno dell’istituto sono un elemento primario, per il quale, l’amministrazione penitenziaria dovrà porre la giusta attenzione, con il potenziamento degli organici di Polizia Penitenziaria e chiare direttive sulla gestione delle carceri“.
“Al comandante di reparto e al personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella casa circondariale di Siracusa, va tutta la nostra solidarietà per il momento critico che stanno attraversando. L’amministrazione penitenziaria ha il compito di dare al personale direttamente interessato alle diverse operazioni, segnali tangibili di riconoscimento“, conclude il coordinatore.
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