SIRACUSA – Saranno Augusta (Siracusa) e Taranto i due principali poli italiani per la costruzione di piattaforme galleggianti destinate alle turbine eoliche offshore. A supporto delle attività, i porti di Civitavecchia (Roma) e Brindisi ospiteranno infrastrutture e servizi complementari.
Turbine eoliche offshore
È quanto stabilito dal decreto interministeriale dei Ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dell’Economia, recentemente trasmesso alla Ragioneria di Stato. L’ANSA ha avuto accesso al documento, che attua quanto previsto dal Decreto Energia 2023, individuando le aree più idonee per lo sviluppo dell’eolico marino nel Paese.
Dopo una selezione tra le candidature di diverse autorità portuali, Augusta e Taranto sono state considerate le più adatte alla costruzione delle pale eoliche galleggianti, mentre Civitavecchia e Brindisi sono state scelte per ospitare attività di supporto.
Le pale gallegganti
Le piattaforme galleggianti, strutture dal peso di migliaia di tonnellate, saranno ancorate ai fondali del Mediterraneo meridionale, troppo profondi per ospitare turbine con pilastri fissi, come avviene nel Mare del Nord. Il decreto prevede inoltre interventi di modernizzazione e ampliamento delle banchine e delle aree portuali per adattarle alla produzione industriale.
Secondo Aero, l’associazione delle imprese dell’eolico offshore, la produzione delle piattaforme potrebbe partire già nel 2028, con le prime unità operative attese per il 2030. A Taranto, il settore dell’eolico offshore potrebbe offrire nuove opportunità lavorative per una parte degli ex dipendenti dell’ex-Ilva.
La valutazione
Attualmente, in Italia quattro progetti di eolico in mare hanno già ricevuto la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) positiva dal Ministero dell’Ambiente:
- Trapani – 250 Megawatt di turbine flottanti
- Barletta – 1,1 Gigawatt di impianti galleggianti
- Rimini – 330 Megawatt su fondale fisso
- Ravenna – 600 Megawatt su fondale fisso
L’Italia si prepara così a giocare un ruolo centrale nella transizione energetica, puntando sull’energia eolica offshore per incrementare la produzione di energia rinnovabile nel prossimo decennio.