Allarme “Formica di Fuoco” nel Siracusano: perché preoccupano gli 88 nidi scoperti

SIRACUSA – È allarme nel Siracusano a seguito dell’individuazione di ottantotto nidi di una specie di formica “insolita” nella fascia di territorio europea e mediterranea, essendo più radicata in paesi extraeuropei con climi caldi, stiamo parlando della “Formica di Fuoco“.

Gli studi e le stime sul fenomeno

Grazie alle pubblicazioni sulla Rivista Current Biology e dall’Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, con le collaborazioni sia dell’Università degli Studi di Parma che dell’Università degli Studi di Catania, si conoscono dati riguardanti la Solenopsis invicta, e se accade ciò che viene previsto da un possibile radicamento dell’insetto in Europa, potrebbe essere dannoso per ecosistemi, settore primario e soprattutto la salute umana.

Si pensa che le formiche in questione si trovino nella zona di Siracusa da molto più tempo e che i nidi siano più degli ottantotto, trovati in un’area di circa 4,7 ettari.

Le parole dell’esperto sulla “Formica di fuoco”

Ai microfoni di Ansa, Mattia Menchetti dell’Ibe, ha dichiarato che “i principali tipi di danni per l’uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l’agricoltura, ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista, e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati.



Grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati. Secondo i risultati del nostro modello ecologico le grandi città costiere sono tra i siti più adatti ad ospitare Solenopsis invicta, in Italia come nel resto d’Europa. Questo è preoccupante soprattutto perché queste città sono centri nevralgici per il commercio e molto interconnesse tra loro, e quindi potrebbero consentire alle formiche di diffondersi ancora più velocemente.

Inoltre, secondo le previsioni da noi effettuate, con il cambiamento climatico le aree idonee al suo insediamento aumenteranno notevolmente. È in corso la pianificazione dell’eradicazione ed il monitoraggio della specie da parte della Regione Siciliana e il team di ricerca ha dato la propria disponibilità nel ruolo di consulente scientifico.

La partecipazione dei cittadini nella segnalazione della possibile presenza di Solenopsis invicta potrebbe essere un aiuto prezioso per coprire un’area più grande, sia attraverso i canali ufficiali che attraverso piattaforme di Citizen Science“.