Attore, one man show, presentatore, monologhista e tanto altro così come tanta è la passione per uno dei mestieri più affascianti che solo un palcoscenico può donarti. Lui è Giorgio Nicolosi, poco più che trentenne e una esperienza da vendere, ma soprattutto l’innato desiderio di rimettersi sempre in gioco. Proviamo in sei passaggi di scoprire ancor più storia e futuro di un ragazzo che farà parlare di sé.
Quando hai deciso che recitare sarebbe stato il tuo lavoro, c’è un episodio particolare?
“In realtà è sempre stato il mio sogno quello di lavorare nel mondo dello spettacolo, tutti i giorni mi impegno e faccio in modo che possa sempre più diventare il mio lavoro“.
Attore eclettico a soli trent’anni con un bagaglio di esperienza da invidia, questo non ti potrebbe essere da freno psicologico per una ulteriore crescita?
“Non esageriamo! Ci sono molte persone che alla mia età hanno fatto tanto di più, diciamo che mi reputo fortunato per le opportunità che la vita mi ha dato. Sono sempre stato molto ambizioso, questo è vero, quindi non ho alcun timore di poter tirare in alcun modo il freno a mano. Anzi, ho ancora tanto da dimostrare e soprattutto tanto da imparare!“.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
“Come dicevo essendo molto ambizioso, mi auguro di riuscire a realizzare il sogno di poter calcare, un giorno, un palco importante e… magari rimanerci più a lungo possibile! Ho deciso di dare sempre priorità alla mia famiglia e quindi è importante rimanere con i piedi per terra, ma ho la fortuna di avere una moglie che appoggia sempre le mie scelte e quindi… chissà se magari avrò la possibilità di tentare di raggiungere qualche realtà al di fuori della Sicilia di certo non mi tirerò indietro!“.
Il teatro e i giovani, che rapporto c’è oggi nell’era dove i social sta monopolizzando questa componente di pubblico?
“Purtroppo, vi è una mentalità errata da parte della maggior parte dei giovani rispetto al teatro, molti ragazzi vedono il teatro come qualcosa da ‘vecchi’. Il mio scopo è quello di cercare di avvicinare i ragazzi a questa realtà meravigliosa. Ho avuto ed ho ancora l’onore di lavorare con gente che da anni cerca realizzare questo progetto. I social potrebbero essere sicuramente un veicolo importante nel cercare questo avvicinamento, noi che amiamo questo mestiere dobbiamo invece essere bravi nel cercare di trasmettere tematiche attuali e valori importanti in ogni esibizione“.
Recitare significa mettersi in gioco ad ogni battuta, come gestisci gli inevitabili errori e cosa suggerisci a chi li commette?
“L’errore fa parte di ogni mestiere, diciamo che nel nostro ogni errore è decisamente più evidente rispetto a tanti altri lavori. Suggerisco di non abbattersi mai di fronte ad un errore, anzi di prenderlo come fonte dal quale imparate sempre qualcosa di nuovo. Sbaglia chi ha il coraggio di fare e le persone coraggiose nel tempo vengono sempre premiate“.
Tra una scuola di recitazione tutta tua che potrebbe essere fucina di nuovi talenti e il raggiungere il tuo sogno di monologhista, a cosa rinunceresti?
“Ho avuto la fortuna di avere per tanti anni la possibilità di formare ragazzi nel campo dell’animazione dalla quale sono ‘nato’ pure io e di poter dare loro tutti i consigli utili. Adesso la mia ambizione è sicuramente quella di aiutare i giovani ma non ambisco ad avere mai una mia scuola. Ho il sogno di volermi affermare come attore, presentatore e monologhista, spero di riuscire un giorno a realizzarlo, per il momento ringrazio le persone che mi fanno la possibilità di poterti esprimere“.