Scelte dettate dalla provenienza e poca meritocrazia: le polemiche sul concorso per Dirigenti Scolastici

SICILIA – Piovono polemiche sul Concorso ordinario per il reclutamento di Dirigenti Scolastici, dove un gruppo di docenti ha voluto protestare, poiché esclusi dalle successive prove concorsuali da un criterio legato non al merito ma alla regione dove si è sostenuto l’esame.

Le proteste tra i banchi di scolastici

Al momento della domanda di partecipazione, era noto il numero di posti disponibili per ciascuna regione, ma non il numero di candidati. Questo ha reso impossibile calcolare la possibilità  di successo ed operare scelte oculate.

Numeri alla mano, la disparità emerge senza filtri: in Lombardia con 156 posti la soglia era 36/50, mentre in Umbria con solo 5 posti la soglia era 37/50. Analogamente, in Campania, candidati con 39/50 sono stati esclusi, mentre in altre regioni, candidati con 35/50 sono stati ammessi.

Il sistema del reclutamento porta ad un paradosso per cui, a parità di merito, si viene scelti utilizzando la regione come criterio finale.

La proposta dei docenti

Per sanare la disparità di trattamento, il Movimento Equità nel Merito chiede che tutti i candidati esclusi con un punteggio tra 35 e 39 vengano ammessi alla prova scritta. La proposta è di modificare l’art. 6 c.11 del D.M. 194/2022 per ammettere i candidati che abbiano conseguito un punteggio pari o superiore a 35/50.

Il problema del regolamento

Queste incongruenze sono dovute all’uso del criterio indicato nel Regolamento di suddetto  Concorso, D.M. 194/2022 art. 6 c.11: “Alla prova scritta di cui all’articolo 7 è ammesso, sulla base all’esito della prova preselettiva, un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti messi a concorso per ciascuna regione. Sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito della  prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi”.

La richiesta a Sergio Mattarella

Pur avendo agito in sede legale – spiegano i docenti – per fare valere le nostre richieste, siamo convinti che le stesse debbano essere accolte e tutelate a tutti i livelli, per cui ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella, alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Ministro Giuseppe  Valditara e a tutti i rappresentanti politici da sempre vicini al cittadino e alle sue problematiche“. 

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