Abbandono scolastico, in Sicilia il dato peggiore d’Italia. Oltre 55mila i “cervelli” fuggiti via dallo Stivale

SICILIA – Nel 2022 l’Italia ha registrato un nuovo dato allarmante sull’abbandono scolastico. 465.000 giovani, cioè l‘11,5% della popolazione tra i 18 e i 24 anni, hanno abbandonato gli studi. Dal paese sono andati via 55.500 “cervelli” verso l’estero, registrando l’ennesima perdita significativa di risorse umane altamente qualificate.

I dati sono della CGIA di Mestre, che considera dispersione scolastica e fuga dei cervelli  “due problematiche estremamente delicate che, tuttavia, continuano ad avere, da parte dell’opinione pubblica, livelli di attenzione molto diversi”.

La Sicilia al centro di una “tempesta educativa”

La Sicilia si trova al centro di quella che può essere definita una “tempesta educativa”. La regione registra un tasso di abbandono scolastico del 18,8%, che è il più alto d’Italia.

Questo fenomeno è stato aggravato dalla crisi demografica e dalla crescente pressione della rivoluzione digitale, che, stando alle informazioni raccolte dalla CGIA di Mestre, sta mettendo a dura prova il sistema educativo siciliano. Confrontando i dati della Sicilia con quelli delle altre regioni italiane, emerge chiaramente la portata del problema.

In 67mila hanno abbandonato gli studi

La Campania, ad esempio, presenta un tasso di abbandono scolastico del 16,1%, seguita dalla Puglia e dalla Sardegna con il 14,6% e il 14,7% rispettivamente. Facendo fede ai numeri, serve sottolineare il gap tra la Sicilia e queste regioni. La differenza tra la Sicilia e la Campania è di ben il 2,7% di giovani che hanno abbandonato gli studi, mentre rispetto alla Puglia e alla Sardegna la forbice si allarga al 4,2% e del 4,1%.

In Sicilia hanno lasciato gli studi 67mila giovani. L’abbandono scolastico è certamente un problema diffuso in tutto il Sud Italia e richiede interventi mirati su scala regionale. Con la Sicilia in testa.

I giovani abbandonano gli studi anche a Nord

I ragazzi lasciano la scuola anche a Nord, ma le regioni mostrano tassi di abbandono scolastico generalmente inferiori. Il Piemonte, ad esempio, riporta un tasso del 10,2%, mentre la Lombardia e il Veneto si attestano entrambe al 9,9%. Queste differenze regionali fanno emergere anche le disparità nel sistema educativo italiano. I tassi piu bassi di dispersione si concentrano nel Centro – Nord ed esattamente in Basilicata (2.000) e Trentino Alto Adige (6.000), Molise (2.000) e Friuli Venezia Giulia (6.000). Il numero dei giovani che hanno abbandonato gli studi va relazionato anche alla grandezza della popolazione.

Cervelli in fuga, Sicilia terza ma Lombardia prima

Tornando alla Sicilia, l’abbandono scolastico non è l’unica preoccupazione. La fuga dei cervelli verso l’estero rappresenta un altro grave fenomeno da affrontare per il futuro. La regione conta il terzo numero più alto di cervelli in fuga, 5.041 nel 2022. Si trova alle spalle di due regioni del Nord: il Veneto, da cui sono andati via in 5.041 e la Lombardia, che ha registrato 10.104 “cervelli in fuga”. Confrontando questa regione con la Sicilia si nota come il tasso di abbandono scolastico sia perfettamente uguale. 67.000 giovani hanno smesso di studiare nella regione più ricca d’Italia.

Italia tra le peggiori d’Europa

Il dato siciliano si inserisce, dunque, in un contesto regionale complesso. Ed è per questo che l’Italia si trova tra i paesi con i tassi più elevati di abbandono scolastico in Europa, superata solo dalla Spagna e dalla Germania. Sebbene la “fuga” dai banchi di scuola sia in calo in tutta Europa, tra i 20 Paesi dell’Eurozona nel 2022 l’Italia era al terzo posto per abbandono scolastico dei giovani tra i 18 e i 24 anni (11,5 per cento sulla popolazione corrispondente). E solo la Spagna (13,9 per cento) e la Germania (12,2 per cento) presentavano un risultato appunto peggiore del nostro. La media dell’Area Euro era il 9,7 per cento spiega la CGIA di Mestre.

Chiara Borzì

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