SICILIA – Negli ultimi anni il mondo dell’equitazione ha aperto le porte a nuove prospettive di inclusione e integrazione sociale.
L’inclusione attraverso i cavalli è diventata una realtà sempre più diffusa, grazie a numerosi progetti che hanno dimostrato i benefici terapeutici e sociali di questa pratica.
La terapia assistita con i cavalli
La terapia assistita con i cavalli, nota anche come ippoterapia, è una forma di riabilitazione che utilizza l’interazione con i cavalli per migliorare il benessere fisico, emotivo e sociale dei partecipanti.
Questa pratica è particolarmente efficace per persone con disabilità fisiche, cognitive o emotive, offrendo loro un’opportunità unica di sviluppo personale e integrazione sociale.
I cavalli, animali altamente sensibili e comunicativi, sono in grado di stabilire un legame speciale con gli esseri umani.
Inclusione sociale e integrazione
Oltre ai benefici terapeutici, l’inclusione attraverso i cavalli promuove anche l’integrazione sociale.
In molte scuole di equitazione e centri di ippoterapia, persone di tutte le età e provenienze partecipano insieme alle attività, creando un ambiente inclusivo e solidale.
Questo tipo di interazione favorisce la comprensione reciproca e il rispetto delle diversità, contribuendo a combattere pregiudizi e stereotipi.
Numerosi progetti in tutto il mondo hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio.
Ad esempio, in Italia, diverse associazioni e centri ippici offrono programmi specifici per bambini e adulti con disabilità, nonché per persone che affrontano difficoltà sociali o economiche.
Questi programmi non solo migliorano la qualità della vita dei partecipanti, ma rafforzano anche il tessuto sociale delle comunità coinvolte.
L’intervista a Rosalba Guglielmino
Ai nostri microfoni, in esclusiva, è intervenuta la titolare del Rose Ranch di San Giovanni la Punta, Rosalba Guglielmino.
Quali sono i principali benefici dell’equitazione terapeutica per le persone con disabilità?
“Quando si parla di disabilità, nel mondo del cavallo è un argomento molto complesso, ma allorché magico.
Dipende dal disturbo che si va a trattare è scientificamente dimostrato che il contatto che avviene fra disabile e cavallo è in grado di curare disturbi psicologici come la:
Bassa autostima
La timidezza
La poca capacità di relazionarsi con gli altri“.
Come possono i cavalli facilitare la comunicazione e l’interazione sociale nei bambini con disturbi dello spettro autistico?
“Nel caso di bambini con disturbo dello spettro autistico, mi è capitato di seguire un gruppo di ragazzini al centro. Molto vivaci con un forte disturbo dell’attenzione. Figurati che se uno rideva, ridevano tutti, stessa cosa se uno gridava. All’inizio del percorso che è durato varie settimane (1 incontro a settimana). Qua si inizia a parlare di disturbi abbastanza complessi. L’inizio è stato molto travagliato anche se venivano accompagnati dalla loro psicologa. Man mano che siamo andati avanti con il progetto ho notato che i ragazzini erano sempre più attenti ed entusiasti e soprattutto molto felici quando preparavano Stellina la poni per fare il giro a cavallo. Questo dimostra che lo scambio di energie fra cavallo e cavaliere avviene sia attraverso la cura e l’igiene del cavallo sia in sella perché il cavallo a passo ha un movimento basculante (avanti e indietro) che rilassa il cuore e la mente di chi lo monta. Alla fine del percorso i bambini erano molto rattristati di salutare la loro carissima amica Stellina“.
In che modo l’inclusione attraverso i cavalli può contribuire a creare comunità più inclusive e solidali?
“Alcuni genitori avevano promesso di riportare i bambini ma non li ho più visti. Anche perché questa preziosa terapia è poco incoraggiata dallo Stato che non offre aiuti per sostenerne i costi. Infatti i progetti individuali sono ad oggi molto costosi in quanto questo genere di trattamento deve essere accompagnato da psicologi…assistenti sociali.. genitori e dal centro che li ospita. Tutto questo fa si che i costi sono abbastanza elevati. Quindi per creare comunità più inclusive e solidale ci sarebbe bisogno che questa magica terapia sia sostenuta anche dallo Stato con incentivi“.
In che modo l’interazione con i cavalli può influenzare l’autostima e la fiducia in sé stessi dei partecipanti?
“Il cavallo è un essere vivente sente le nostre emozioni, paure, insicurezze attraverso il contatto manuale e attraverso le sue vibrazioni. Lui è in grado di trasferire dentro di noi energie sconosciute. All’inizio possono far paura perché lavorano sui disagi emotivi che chiunque di noi potrebbe avere. Subito potrebbe non essere così semplice si rischia anche di fallire per non affrontare determinati disturbi. Ma a piccoli passi il cavallo può diventare un amico prezioso e leale per tutti perché cura i mali dell’anima“.