SICILIA – Une delle sfide più complesse per il sistema sanitario è senz’ombra di dubbi l’insufficienza renale, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e sui costi della sanità pubblica.
In Sicilia, il problema assume proporzioni preoccupanti: sono circa 20mila le persone affette da questa patologia, con un tasso di mortalità elevato per le forme acute legate alla sepsi. Ogni anno, si registrano circa 5mila decessi, rendendo l’insufficienza renale acuta una delle principali cause di morte nelle terapie intensive.
Insufficienza renale: la multidisciplinarietà nella gestione dell’AKI
Il Gruppo di Progetto AKI della Società Italiana di Nefrologia, in collaborazione con l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera Papardo, ha organizzato un incontro di alto livello a Messina per affrontare le criticità e le prospettive di cura dell’acute kidney injury (AKI). L’evento, tenutosi il 21 e 22 marzo all’hotel Royal, ha visto la partecipazione di un centinaio di specialisti provenienti da tutta Italia e offrirà un importante aggiornamento scientifico accreditato con 8 crediti ECM.
Il direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale Papardo, Paolo Monardo, ha sottolineato l’importanza di un approccio terapeutico tempestivo e personalizzato: “È indispensabile concentrarsi sull’importanza del corretto timing di inizio della terapia extracorporea e quale scegliere tra le diverse tecniche disponibili. Inoltre, è fondamentale selezionare il filtro più adatto e personalizzare al massimo la terapia dialitica e le altre cure associate.”
Uno degli aspetti chiave della gestione dell’AKI è il lavoro multidisciplinare. La collaborazione tra nefrologi, infettivologi, rianimatori, intensivisti e cardiochirurghi diventa essenziale per migliorare la prognosi dei pazienti, soprattutto nei casi in cui l’AKI sia aggravata da una condizione settica. “Nonostante i progressi in campo diagnostico e terapeutico, molti aspetti restano ancora da definire e discutere, rendendo indispensabile un confronto continuo tra specialisti”, aggiunge Monardo.
Nuove tecnologie e innovazioni terapeutiche
Uno dei temi centrali del congresso sarà l’utilizzo delle nuove cartucce adsorbenti, dispositivi sempre più impiegati nelle unità di terapia intensiva grazie alle loro comprovate evidenze scientifiche. L’evento offrirà anche un focus sulle innovazioni tecnologiche più recenti e sulle terapie associate che hanno migliorato la prognosi dei pazienti affetti da insufficienza renale acuta.
Le due giornate di approfondimento saranno precedute da un’Academy teorico-pratica rivolta a nefrologi, rianimatori e infermieri che operano in contesti ad alta intensità assistenziale. L’obiettivo è formare i professionisti sulle più moderne strategie di gestione dell’AKI e migliorare l’efficacia delle cure.
L’urgenza di una strategia regionale per l’insufficienza renale
Con oltre 20mila pazienti colpiti e 5mila decessi annui, la Sicilia deve affrontare l’insufficienza renale con una strategia sanitaria mirata. È necessario potenziare la prevenzione, migliorare l’accesso alle cure e promuovere la formazione continua del personale medico. Eventi come il congresso di Messina rappresentano un passo fondamentale per affrontare una delle emergenze sanitarie più gravi dell’isola e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.
Il comitato scientifico dell’evento include esperti di spicco come Maurizio Bucca, Susanna Campo, Teresa Casuscelli di Tocco, Antonio Lacquaniti, Antonino Ragusa e Stefania Rovito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’organizzazione Bisazza Gangi.