SICILIA – È sempre più diffuso nelle tavole degli italiani il “junk food“, anche se per secoli ci siamo contraddistinti grazie alla Dieta Mediterranea, che il 16 novembre 2010 l’Unesco ha iscritto nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La Dieta mediterranea è sinonimo di buona salute e benessere ma oggi a causa di un mondo che “corre troppo“, si sceglie di consumare cibi rapidi da cucinare o già pronti. Ne abbiamo parlato con la nutrizionista Federica Assenza che è intervenuta ai nostri microfoni in un’intervista esclusiva.
“La Dieta mediterranea era seguita dai nostri nonni, è molto più sana del junk food o del fast food che oggi, per una questione di tempo, viene sempre più diffuso nelle tavole e offerto anche ai più giovani“, afferma la nutrizionista.
“È un‘alimentazione a base di cereali – soprattutto integrali -, in cui non manca mai la frutta e la verdura; caratterizzata anche da una limitazione delle proteine animali.
È tutto l’opposto del junk food – continua la dottoressa –, in cui si consumano hamburger, patatine fritte e dolciumi che inquinano totalmente il nostro organismo; causando una serie di problematiche che non sono visibili nell’immediato ma nel lungo periodo. Portando a disturbi come il sovrappeso ma anche a disturbi metabolici“.
Il cibo che scegliamo influenza la nostra salute e la nostra vita – anche in futuro -, se consumiamo cibi “inquinanti” per il nostro organismo sviluppiamo sintomi come: stanchezza, bassa concentrazione, stress e patologie come diabete, che costringono gli individui ad adattarsi a un nuovo stile di vita necessariamente compatibile con la malattia. Le scelte alimentari che facciamo, perciò, si ripercuotono sul nostro benessere presente e futuro. Per questo è necessario in caso di alimentazione “scorretta” rivolgersi a uno specialista.
La figura del nutrizionista aiuta sia i bambini che gli adulti a capire l’importanza della giusta alimentazione.
“Non c‘è un‘età specifica per intraprendere un percorso con un nutrizionista. La figura di uno specialista è importante, soprattutto, per quelle persone che da sole non riescono ad intraprendere un percorso di sana alimentazione“, conclude la nutrizionista Assenza.
Il ruolo della famiglia è centrale nella trasmissione di un’educazione alimentare, se a sviluppare una patologia come il sovrappeso è un bambino o un ragazzino, è fondamentale che anche le figure genitoriali partecipino al percorso di rieducazione alimentare.
Foto di repertorio
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