Disordine Temporo Mandibolare e dolore al viso. La Valutazione clinica è importante? Quale Trattamento?

Disordine Temporo Mandibolare e dolore al viso. La Valutazione clinica è importante? Quale Trattamento?

Nei giorni scorsi abbiamo visto che cos’è un Disordine Temporo Mandibolare, chi ne soffre da cosa viene provocato e come individuarlo. Oggi vediamo quale sono le frecce a disposizione per poter trattare questo problema con la fisioterapia.

In tempi recenti, chi si occupa di questi disturbi ha spostato l’attenzione dalla sola ed esclusiva ricerca di fattori biologico-strutturali all’inclusione di fattori che coinvolgano la sfera sociale ed emotiva della persona. In presenza di disordini temporo-mandibolari, è sempre stata data molta importanza (fin troppa) ai risultati di Rx orto-panoramiche e risonanze magnetiche, senza tener conto di altri aspetti, in grado di far inquadrare il paziente ed il suo disturbo a 360 gradi. Solo analizzando il disturbo da un punto di vista bio psicosociale è possibile comprendere se il risultato degli esami diagnostici ha una correlazione con i sintomi che riporta il paziente.

Fattore occlusale

Il fattore occlusale sembra sia stato sovrastimato negli anni, al punto che il parere di odontoiatri esperti nel campo dei disordini temporo-mandibolari suggerisce che non ci siano correlazioni tra occlusione, postura e dolore oro-facciale.

Rachide cervicale

Inoltre, data la complessa relazione tra l’articolazione temporo-mandibolare ed i distretti vicini, è sempre necessario indagare il rachide cervicale, soprattutto ai livelli C1-C4. Infatti, è stato dimostrato quanto le posizioni di anteposizione del capo prolungate (tipiche dei lavori da ufficio o al videoterminale) creino sovraccarico all’area cranio-cervico-mandibolare, predisponendo all’insorgenza di dolore.

Trattamento

La gestione dei Disordini Temporo-Mandibolari è allo stesso tempo semplice e complessa. È semplice per la frequente comparsa a causa di disfunzioni piuttosto che lesioni strutturali e perché l’evoluzione è tendenzialmente benigna.

Come mai quindi può essere complessa la risoluzione di questo problema?

Come per ogni altro disordine muscolo-scheletrico, è necessario adottare strategie comportamentali. Questo significa che al paziente è richiesto di modificare alcuni comportamenti motori che tendenzialmente adotta durante le 24 ore, oltre a seguire le indicazioni e gli esercizi che vengono prescritti.



È necessaria, perciò, una partecipazione attiva da parte del paziente! Questo, unito ad un corretto trattamento di terapia manuale, genera una probabilità di successo di oltre il 90%.

Educazione

Il fisioterapista che prende in carico un soggetto affetto da DTM deve innanzitutto spiegare in maniera approfondita la natura del disturbo e le conseguenti strategie quotidiane da adottare per irritare il meno possibile l’area temporo-mandibolare. Deve, cioè, educare la persona su come prevenire il problema.

Terapia manuale articolare

La terapia manuale articolare consente di lavorare sull’articolazione temporo-mandibolare per recuperare il movimento perso e per creare il maggior equilibrio possibile tra le due articolazioni (destra e sinistra), oltre che di trattare il rachide cervicale dove richiesto.

Terapia manuale miofasciale

La terapia manuale miofasciale è mirata alla gestione delle tensioni muscolari di mandibola, collo e tronco per recuperare l’elasticità e ridurre il dolore che origina da queste strutture.

terapia

Esercizio terapeutico

Fondamentale è svolgere una serie di esercizi che hanno come obiettivo recuperare il controllo del movimento dei distretti cranio-cervico-mandibolari ed aumentarne la resistenza. Il percorso, comprensivo dei 4 interventi descritti, affinché sia completo e garantisca una stabilità nel risultato ottenuto, ha una durata che va dalle 4 alle 6 settimane di gestione, con un controllo dopo un mese.

Non sempre il fisioterapista è sufficiente

In Italia è possibile l’accesso diretto dei pazienti negli studi di fisioterapia, i quali hanno la responsabilità di capire, tramite la valutazione ed il ragionamento clinico, quando il paziente in questione necessita di una valutazione specialistica (se prima non l’ha già fatta). Le altre figure di riferimento sono l’odontoiatra ed il chirurgo maxillo-facciale, con i quali si instaura un rapporto di collaborazione per la gestione dei casi più complessi (circa il 20% di tutti gli accessi per disordine temporo-mandibolare).

Dott. Razvan -Claudiu Muresan – Fisioterapista
Esperto in: Fisioterapia Cranio- Cervico – Mandibolare / Mal di Testa Patologie della Colonna Vertebrale.